Leggo da un quotidano questa curiosa notizia:
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Scienziato russo: “Ho fotografato l’anima dell’uomo dopo la morte”
Lunghissime ricerche compite all’obitorio di San Pietroburgo, sotto lo sguardo costante di presenze “invisibili”, sostiene lo studioso, hanno convinto uno scienziato russo di poter affermare di essere riuscito a fotografare l’anima al momento della morte fisica e di averne dimostrato la sopravvivenza rispetto al corpo. Kostantin Korotkov, un fisico dell’Università Statale di San Pietroburgo, intervistato dal quotidiano Moskovski Komsomolets, dice di essere riuscito a registrare, con apparecchiature speciali, le oscillazioni fosforescenti del campo elettromagnetico intorno ai corpi dei defunti che permarrebbero per un periodo fra 8 e 96 ore, a seconda del modo in cui è avvenuto il decesso. […] Korotkov, dopo aver compiuto ricerche mediche e fisiche relative alla presenza di un campo elettromagnetico vitale intorno all’essere umano, negli ultimi due anni si è concentrato sulle indagini relative all’attività di questo campo dopo la morte. Lo scienziato afferma di avere esaminato “come mutano le oscillazioni fosforescenti intorno ad un corpo dopo il decesso” e di avere constatato come il “corpo sottile”, ovvero la “struttura energetico-informativa”, che rappresenta una sorta di impronta elettromagnetica diversa da individuo a individuo, “si separi gradualmente dal corpo fisico dopo la morte”. […] Per Korotov, pià la morte è improvvisa e non naturale, più il “corpo sottile”, visualizzato grazie alle onde fosforescenti, resta a lungo vicino al corpo, quasi stentasse ad accettare l’improvvisa separazione.
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