(ASCA) - Roma, 17 nov - Dopo le polemiche per la messa in onda decisa all'ultimo momento e i piu' che buoni risultati d'ascolto, ''Raiot'', il nuovo programma satirico di Sabrina Guzzanti finisce nel mirino di Mediaset che ha annunciato una querela per diffamazione. ''Nel corso del programma sono state pronunciate menzogne e insinuazioni gravissime contro Mediaset contrarie alla verita' dei fatti e di conseguenza lesive dell'onorabilita' di una societa' quotata in borsa'', si legge in una nota dell'azienda. ''La lesione e' aggravata dal fatto che la diffamazione contro Mediaset provenga da un programma trasmesso da una sua diretta concorrente''.
Il programma, trasmesso ieri sera da Raitre, e' stato visto da 1.834.000 telespettatori con il 18.37% di share, con punte del 25% e di oltre 2 milioni di spettatori. Un risultato che ha portato Raitre, dopo la mezzanotte, a diventare prima rete nazionale per oltre mezz'ora.
La querela annunciata da Mediaset ha provocato la reazione di alcuni esponenti dell'opposizione. ''Apprendiamo da Mediaset che ormai l'unico discrimine sul quale valutare i concetti di onorabilita' e liberta' di espressione e' la quotazione in Borsa'', ha detto il senatore Giuseppe Scalera della Margherita, componente commissione di vigilanza Rai. ''Ha il sapore di una beffa - spiega Scalera - se si pensa a quante volte sui programmi Mediaset, e' stata presa di mira la Rai, anche molto pesantemente, all'interno di programmi satirici. Ma la Rai non e' quotata in Borsa e di conseguenza neanche la sua onorabilita': secondo il criterio Mediaset, quindi, tutti possono continuare a sbeffeggiarla''. ''L'azione legale avviata nei confronti del programma 'Raiot' conferma quindi la persistenza degli effetti nefasti innestati dal conflitto di interessi'' conclude Scalera.
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