Un quotidiano Usa, il Washigton Post rivela che gli 007 italiani con un mese di anticipo avrebbero messo in guardia sulla possibilità di un "attacco imminente" contro la base dei carabinieri a Nassiriya, in Iraq. Non solo, secondo il giornale (che pubblica in un servizio da Baghdad anche parte dei rapporti dell'intelligence italiana) vennero indicati i nomi di alcuni seguaci di Saddam Hussein che stavano tramando per colpire il contingente tricolore.
Il giornale prosegue spiegando che gli avvertimenti furono trasmessi attraverso la consueta catena di comando ma non vennero comunque prese ulteriori misure di sicurezza nella base italiana in Iraq.
Il Washington Post aggiunge che i documenti del Sismi in suo possesso contraddicono la versione ufficiale del governo italiano, secondo la quale non ci fu nessun tipo di avvertimento specifico prima dell'attacco.
Tra i documenti citati dal quotidiano c'è una informativa datata 6 ottobre nella quale l'intelligence italiana avvertiva di un "attacco imminente", forse con l'uso di mortai, contro gli italiani a Nassiriyah o contro le truppe polacche nel sud dell'Iraq.
Il 9 ottobre furono fatti i nomi di esponenti delle milizie Fedayin Saddam che - ad avviso del Sismi - si stavano preparando ad attaccare i nostri soldati.
Il giornale spiega che i nomi indicati erano quelli di due ex membri delle forze armate irachene, Moustapha Hamid Lafta e Majid Kassem e di due combattenti dei Fedayn, Jaseem Kahtan Omar e Abdullah Aboud Mahmoud.
Da "L'Espresso"
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