Ansia da prestazione
L'ansia da prestazione mi perseguita. Terminate le placide vacanze natalizie in mezzo ai monti ovattati, il ritorno nella civiltà tecnologica riporta in me sopite esigenze. C'è un blog da mandare avanti, e necessita di interventi più brillanti che mai. Riaccendo il pc dopo una settimana di astinenza, i bit ricominciano a circolare in mezzo ai chip e contemporaneamente mi assale il tarlo di dover "produrre post". Ma non ne ho assolutamente voglia... ho ancora in mente la neve, la panna montata, le grasse risate con gli amici. In una parola: il "cazzeggio". Purtroppo Explorer si apre, e incappo inavvertitamente nella home page del blog. Se ne sta fisso, a guardarmi. In basso, il contatore di accessi implora nuovi adepti, e c'è solo un modo per acchiapparli: "produrre post". O meglio: "produrre post interessanti". Inizio a sudare. Ho in mano un sacchetto di Dixi, quelle patatine formaggiose che sporcano le dita... la mia mente è semisepolta da uno strato di apatia e avvolta in una fredda sciarpa di nebbiolina pesante. Alcuni lo chiamano "stress da ritorno" (la solita banale etichetta). E' evidente che non sono nelle condizioni di scrivere qualcosa di decente (se mai lo sia stato...). Che fare? Gli impegni universitari mi vengono in soccorso. Oggi ho in programma diversi esami da (non) fare, una scusa più che valida per non produrre... Ma il tarlo nella mia mente ormai sta scavando... e scava e scava... Mentre raggiungo a piedi la facoltà, mi viene in mente un'idea: scrivere della voglia di scrivere post interessanti. Proprio quando sono senza pc. Tale è il mio stato di invasamento, che tiro fuori il cell e mi segno qualche appunto che ripropongo: Stavo pensando che vorrei tanto scrivere un post interessante, poi però mi è venuto in mente che di post interessanti nella blogosfera ormai ne sono stati scritti a bizzeffe. Ci sono sì blog penosi, ma anche una miriade di gente valida che ha rilasciato un sacco di post arguti. E ormai ci sono pure molti post dedicati alla necessità di scrivere post interessanti (così a naso me ne viene in mente uno del genere, letto parecchio tempo fa, su PersonalitàConfusa...). Questo provoca in me un'ansia tale, che mi sto scrivendo questo inutile post mentre cammino. Le parole del regista Peter Weir, in una recente intervista su Ciak, mi vengono in soccorso: "...credo che ci sia una recessione creativa globale. Nella storia dell'umanità non c'era mai stata prima una generazione cresciuta sotto un costante bombardamento di immagini e suoni. [...] Se colpisci un bambino con la violenza delle news e con filmati sofisticati, anche se non è provato, è probabile che diventi un individuo capace di riprodurre ciò che conosce, ma non di creare qualcosa di originale. E' evidente nei film in circolazione. Quelli buoni sono sempre meno." Argomentazione forse non propriamente in tema, ma secondo me le analogie col mondo dei blog in generale ci possono stare. O no? Certo, ammetto di sentirmi un tantino lo Zeno della situazione, a costruirsi un alibi del genere per sopperire alla personale mancanza creativa...
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