PALLONI GONFIATI Il calcio visto da Luca Cuoghi
IL MALE OSCURO
Ormai è solo questo a cui possono appellarsi i tifosi interisti per dare un senso alle loro depressioni. Sono innumerevoli le versioni di questa "leggenda metropolitana" che tutti abbiamo ascoltato da giornalisti specializzati, tecnici, tifosi da bar e altri ancora: l'incapacità di Facchetti&Company nel gestire le situazioni difficili, le pressioni di un ambiente con i nervi a fior di pelle per la fame mai saziata di vittorie, un presidente troppo tifoso e quindi dalla mente offuscata, la combricola di giocatori mediocri e capricciosi e chi più ne ha più ne metta. Il mio parere è che la squadra ha bisogno di un progetto e di una rifondazione drastica a partire dallo staff dirigenziale, dove manca una figura intermedia di una certa caratura tra presidente e giocatori (da notare sulle altre sponde personaggi come Moggi e Galliani), per finire ai giocatori: servono giovani motivati e campioni affermati per dare anima e gioco alla squadra; come allenatore, poi, Zaccheroni può anche andare bene a patto che gli sia consentito di svolgere il proprio lavoro serenamente.
Domenica si è concluso il campionato invernale che ha proclamato vincitrice la Roma, alla quale molto probabilmente si affiancherà il Milan dopo il recupero del 28 gennaio contro il Siena; certamente si sono dimostrate le due squadre migliori sia per stile di gioco che per continuità di risultati e credo che saranno le protagoniste anche del prosieguo del campionato, un gradino più indietro la Juve che non vedo più cosi' solida come negli anni precedenti, è sempre "dura a morire", ma la difesa da sempre cardine del gioco di mister Lippi in questo scorcio di stagione si è dimostrata il "tallone di Achille" dei bianconeri e troppo spesso le partite vengono decise da colpi dei singoli.
Un dato interessante è che osservando attentamente la classifica della serie A si può notare come mai come quest'anno la differenza tra le cosiddette "grandi" e le altre squadre sia impressionante, quasi un abisso e lo dimostrano anche i 42 punti record al termine del solo girone di andata da parte della Roma. Tutto ciò deve suonare come campanello d'allarme per il nostro calcio, infatti si sta verificando ciò che accade ormai da tempo nei campionati esteri: poche squadre realmente competitive e tornei dalle partite quasi scontate, quella che possiamo chiamare un' "oligarchia" calcistica. Ma dov'è finito il torneo più difficile del mondo?... E' questo il quesito che dovrebbero porsi i dirigenti delle varie leghe.
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