ALDO VINCENT: il gelataio di Corfù
Apro il Corriere e leggo: SERVONO NUOVI LEADER. Finalmente! mi sono detto. Anche la corazzata dei quotidiani italiani, quella che sta pensando al full-color da aggiungere ai gadget, enciclopedie, dischi, videocassette, CD, giochi per PC, cartine geografiche, monografie dei musei, viaggi illustrati e creme abbronzanti ( ma ogni tanto si ricorda di portare in edicola anche le notizie) si e' accorta del problema reale che attanaglia la sinistra italiana che continua a riciclare le solite facce come il Q e non avanza una concreta proposta politica per il futuro.
E invece il titolo si riferiva a Moratti, l'uomo che a ogni aumento della benzina si comprava uno dei 102 giocatori, 10 allenatori, due tir di fitofarmaci per vincere in un decennio una misera coppetta. Ha speso 1300 miliardi per un giochino. Me lo descrivono come un uomo serio e dedito alla famiglia e al lavoro che passa le sue domeniche a prender freddo a S.Siro. Meglio i vecchi rampolli che si mangiavano i capitali alle Folies Berger. Si divertivano di piu' e spendevano di meno.
Dopati 3 atleti su 100. Gli altri 97 giocano all'oratorio. Ora, avanzo la mia vecchia proposta che non e' mai stata presa sul serio: se abbiamo liberalizzato il falso in bilancio, l'abuso edilizio, l'esportazione di capitali, il monopolio di fatto, la corruzione dei giudici, ed altre quisquilie che ora mi sfuggono, perche' non liberalizzare il doping? Tanto, e' accertato che non riescono a fermarlo, e allora perche' non usare le strutture antidoping che non funzionano per incrementarlo, il doping? Si potrebbe dare lavoro ai giovani ricercatori che fuggono all'estero, e impegnarli per raggiungere nuovi eclatanti risultati. Poi, agli atleti che raggiungono i cinquant'anni, una bella medaglia al Quirinale...
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