Il Signore degli eccessi
Per celebrare degnamente la fine della saga tolkeniana, decido di andare al Medusa Multicinema di Bologna. Per un film colossale, c'è bisogno di un cinema colossale, ho pensato. E Il Ritorno del Re aveva tutta l'aria del kolossal: terzo capitolo di una trilogia già entrata nella storia del cinema, campagna pubblicitaria imponente, distribuzione a tappeto di migliaia di copie in tutti i cinema (qualcuno così andrà pure a vederlo). Non c'è amore sviscerale verso Il Signore degli Anelli, per me che non sono un esaltato del genere fantasy, ma gli altri due erano ben fatti, e comunque dovevo levarmi il dente. Una seduta dal dentista lunga, clamorosamente lunga, condita da un finale che non finiva più, grandiosità e retorica che investe lo stoico spettatore... Alcune scene sono una goduria visiva (gli eserciti sterminati, gli angoli di ripresa). Capolavoro o solenne cagata? Ai posteri l'ardua sentenza... Confesso che mi ha più impressionato il gargoyle cinematografico, ovvero il multisala... un vero e proprio squarcio sul futuro che ci attende: ambientazione molto spaziale, attraversando l'atrio centrale si ha l'impressione che da un momento all'altro scendano gli alieni a rapirti. Grandi schermi ovunque che rimandano e rimandano trailer, tanto per massaggiare la mente del cliente ( e non più semplice "spettatore"), e poi l'angolo stile McDonald, dove il tradizionale sacchetto di pop corn è stato soppiantato dagli immancabili menu coca-focaccia-patate-mianonnaincarriola. Luci da discomusic anni 70, il countdown all'inizio del film (puntalità svizzera: 25 minuti di ritardo causa pubblicità), i corridoi che portano all'ingresso delle sale mi ricordano tanto quelli dei check-in all'imbarco negli aeroporti. Poi la sala, realizzata appositamente in una valle pedemontana, dove sono stati sradicati abeti e pini per sistemarvi sedili da formula uno con poggiatesta e massaggio elettronico ai piedi, le luci della sala che sfumano così delicatamente. Saranno i miei suggestionabili occhi da ragazzo di provincia, ma mi chiedo: è proprio necessario tutto questo?
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