PALLONI GONFIATI Il calcio visto da Luca Cuoghi
PAROLE DI TROPPO
Deve essere stata l'euforia del dopoderby, l'esplosione incontrollabile di emozioni di un tifoso esaltato dalla rimonta dopo essere stati sotto di due reti; certo è che l'intervento del presidente del Milan e (malauguratamente o no) nostro capo di governo Silvio Berlusconi al termine di Milan-Inter di sabato sera è giunto come un fulmine a ciel sereno. Ritengo che sia giusto, da parte di un presidente, bacchettare il proprio allenatore o stuzzicarlo con qualche frecciatina in pubblico, ma tenere una lezione di tattica e schemi, secondo i quali la propria squadra dovrebbe giocare, di fronte alla stampa mi è sembrato del tutto fuori luogo e soprattutto irriverente nei confronti di Ancelotti, un mister ai vertici ormai da parecchio tempo e che solo sei mesi fa portava in bacheca una Champions Legue. L'errore, se solo questa parola fosse concepita dall' infallibile "presidente che più di ogni altro ha vinto nella storia del nostro calcio" (così si è autodefinito), è stato nel denigarare il mister rossonero ai sette venti, perchè è risaputo in ambito calcistico che, chi più e chi meno, ogni propietario di società si intromette nel lavoro del coach, ma in via privata e con il dovuto rispetto (almeno così dovrebbe essere).
Per quanto riguarda le sorti del derby non voglio entrare nei dettagli perché sull'Inter rischierei di ripetermi, l'ambiente si è trasformato in una pentola a pressione che rischia di saltare da un momento all'altro; sulla sponda milanista sono felice che finalmente qualcuno abbia notato l'inutilità di Rui Costa nell'undici titolare, giocatore di classe ma veloce come una lumaca,in poche parole Kakà è di un altro pianeta ed è lui la marcia in più del Milan di questa stagione.
In chiave scudetto si può osservare una Juventus in crescita, sembra che dopo la batosta dell'Olimpico abbia ritrovato quella compattezza che ne era una peculiarità negli anni passati; mentre a Roma la coppia di gioielli, (che ci auguriamo tutti di rivedere in nazionale agli europei a scapito di un Del Piero che "aspettiamo" da tempi ormai remoti), Totti e Cassano sta dando prova di grande affiatamento, resta da cercare la continuità perché i sei goal rifilati al malcapitato Siena sono tanti, ma non potevano tenersene qualcuno per la partita contro l'Ancona della settimana scorsa? Quelli sono punti gettati al vento che risulteranno fondamentali per la corsa al tricolore.
Vorrei aprire una parentesi sulla squadra simpatia di quest'anno: il Lecce dove devo con piacere riconoscere l'estrema competenza di dirigenti in grado di scovare giocatori quali Chevanton, Bojinov, Ledesma, giovani che credo faranno presto il salto di qualità, ma ciò che mi ha colpito di più è stata la capacità di saper dare fiducia a un tecnico, Delio Rossi, e ad un gruppo, (nessun acquisto si registra nel mercato di gennaio), che solo qualche settimana fa naufragavano in fondo alla classifica e ora sono una delle compagini migliori della serie A; ce ne fossero di dirigenti così.
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