Ok, campione!
Vi ricordate Benigni in Non ci resta che piangere, che si arrabbiava quando sentiva qualcuno che diceva "ok"? Spesso quella parola è stata vista, con un'accezione vagamente massimalista, come segno indiscutibile della colonizzazione linguistica americana nei confronti del nostro paese.
Non sono a Bologna, in questo momento, ma in una cittadina del nordest, molto più nordest del suo (non è mica motivo di competizione, di latitudine, semmai). Ieri, al supermercato, assisto ad un incontro tra una famiglia con due figli e un'altra coppia. Lui saluta uno dei due bambini.
"Ciao campione".
Campione. Non so perché non abbia detto "Ciao tigre", che è l'altra tipica espressione con cui ogni ragazzino viene salutato dal padre o da un adulto a caso in un film americano qualsiasi.
"Ok", ho pensato. "Siamo veramente fottuti".
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Vi …”