“Vedete, la chiave di interpretazione dominante che vale per la guerra e in generale per la storia del mondo, vale a maggior ragione per la tortura. La tortura è prima di tutto una manifestazione - la più abominevole - della sessualità. La spoliazione della persona, la sua riduzione a corpo nudo, e la degradazione del corpo nudo alla sua anonima genitalità, è qui il centro della tortura. Lo è sia che il torturatore uomo operi su una donna, violentandola e stuprandola e mutilandola, sia che operi su un altro uomo, umiliandone e scempiandone la virilità, vendicando su lui la virilità propria agli occhi di una spettatrice femminile, persona o fantasma. Ma la tortura eseguita da una donna sull'uomo, topos di romanzi neri e film gialli e fumetti porno, era finora meno probabile nella realtà. Tanto più da una donna soldato americana su un maschio musulmano.”< ?xml:namespace prefix = o ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:office" />
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