(segue da prima parte)
L'uomo non disse nulla, riprese da terra il libro, lo infilò nuovamente sotto il giaccone e iniziò a correre. Corse velocemente, cogliendo di sorpresa il ragazzo che sul momento non capì cosa intendesse fare. Corse, corse, corse sempre più in fretta, la biblioteca era grande ma non un anello olimpico così arrivò dopo circa 15 secondi davanti all'ingresso. Aprì il portone e fuggì. L'allarme scattò e l'insopportabile cicalino risuonò nell'aria nel panico generale e tra la gente vagamente stupita ed assopita dei corridoi e delle sale studio. Fù il principio del caos. I primi a scappare, allarmati per un possibile incendio furono i bambini della sezione ragazzi, seguiti da alcune mamme e un paio di ragazzi più grandi. La direttrice era scesa dagli uffici del piano di sopra e urlava come impazzita cos'è successo cos'è successo? fate tacere quell'allarme! L'obiettore era intanto arrivato nell'atrio dove gridava a gran voce presto! fermate quell'uomo! ha appena rubato un libro! Tra le risatine generali e un vociare indistinto di qualche simpaticone che fece notare che i libri da che mondo e mondo sono gratis in biblioteca e rubare non serviva poi a molto...
Ne nacque una discussione stupida che non riportiamo per sintesi e per buoncostume, e durante la quale lo strano signore guadagnò parecchi metri di vantaggio sui suoi inseguitori fuori in strada. L'obiettore lo rincorse ma non sembrava stargli dietro, l'uomo con libro e cappotto era maledettamente veloce. Nel mentre nell'ingresso della biblioteca, Gianni, conosciuto dai più come un povero matto che amava passeggiare da quelle parti cercando il profumo della vita, ritrovò berretto ed ombrello dell'uomo ed ebbe l'ottima pensata di portarseli via. Questo particolare non serve a niente, è una cosiddetta frase di contorno per allungare la storia ed arricchirla per renderla più realistica.
Il destino stava per compiersi ma non sempre ci si immagina quello che potrebbe accadere da un momento all'altro. Anzi mai, a dire il vero. Altrimenti l'uomo che scappava dal ragazzo avrebbe imboccato un'altra strada e non la stessa che percorreva in senso inverso la signora Gina, anni settantatre, massaia, diretta dal bottegaio perchè aveva finito le uova. BAM! Fù il suono della vecchia che si scontrò contro l'uomo facendo rintuzzare entrambi in terra. Il volumetto sotto il braccio dell'uomo cadde in terra rovinosamente e rintuzzando sul marciapiede si infilò bel bello nel tombino che stava alla sua base. L'uomo si voltò con sguardo terrorizzato malcelato dalle lenti scure degli occhiali, la donna bestemmiò in un dialetto a lei noto rialzandosi malandata. Giunse il ragazzo, col fiatone, e si fermò davanti a loro.
(segue)
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