L'uomo che inventerà un libro da mangiare sarà il più grande scrittore di tutti i tempi.
Un libro che si consuma nella lettura, che non sopravvive al suo lettore ma ne diviene parte integrante, un libro da digerire, masticare, da leccare e vomitare, un libro da annusare, da inghiottire.
Ma forse gli uomini non sono ancora pronti per rimangiarsi le parole che sputano in continuazione.
E allora cominciamo con qualcosa di vagamente ancestrale, cannibalesco.
Mettiamo su bottega.
Una cosa dolciastra e morbosa, un laboratorio di leccalecca su misura.
o di chupa chupa, in spagnolo.
che poi sarebbe succhia succhia, letteralmente.
(forse questa differenza quò dir qualcosa sulla distanza che corre tra l'italia e la spagna, tra la pubblica esibizione che lentamente consuma, e l'aspro ardore che asciuga e fagocita)
Mettiamo su questa bottega.
Sculture su misura. Dolci.
Il cliente ci presenta un soggetto, e noi ne facciamo un plastico, una scultura di zucchero e sapori fruttati,
corpi di panna e ciliegie e fragole e meringhe sapientemente accostate,
corpi che si sciolgono nell'estasi dell'amore.
Ritratti in tre dimensioni e quattro sensi, ritratti che soddisfano vista, olfatto, gusto e tatto.
Regalati in formato caramelloso,
colpisci allo stomaco chi ti sta a cuore,
lasciati sbranare, consumare dall'amore.
sarà l'estremo, vanitoso sacrificio di chi sceglie d'essere agnello al suo lupo.
sarà, la tua, una morte sublimata, appiccicosa, dolciastra.
E soprattutto finta. Che è meglio.
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