- Io ho già bevuto abbastanza per oggi...
- Si ma un the lo prenderai con me? Per digerire.
- E va bene, va bene. Due the, nel mio mettici del latte.
- Cosa mi dici?
- Ma, niente:
Il paese è isolato dalla valle, dagli altri paesi con le loro comodità di sorta, giusto un tabaccaio che apre quando le tira, un alimentari monopolizzante e questo bar nemmeno troppo bello. C'è un ristorantino appena aperto, ma vedremo che ne sarà di lui. Un ufficio postale per ritirare quello sputo di pensione ogni mese. Un telefono pubblico, un punto informativo del Parco, una fontana e un monumento ai caduti. C'è una farmacia aperta un'ora ogni tre giorni. Un medico che riceve ogni tanto. Così quando qualcuno sta male arriva l'elicottero a prenderlo, e non l'ambulanza tradizionale, che attraverso queste impervie stradine arriverebbe parecchio tempo dopo e con gli infermieri paonazzi per le curve. E pensa allo spavento che il Sottoscritto si è preso questa mattina mentre ancora rotolava per il letto dopo aver tirato tardi la sera prima, sentendo le pale dell'elicottero Apache sopra la sua testa, arrivare di gran carriera per soccorrere l'ultimo malcapitato. Vietnam? Saigon? Per un attimo il sogno in corso si è tramutato in guerra fredda, poi sudore freddo e poi rapida coscienza di cosa stava accadendo, il cuore a mille per l'improvviso risveglio. E con l'immaginazione è stato facile pensare alla scena che là fuori stava accadendo: il Campione, fermo con il pallone sul dischetto degli 11 metri, mentre attendeva di battere il Portiere in un penalty decisivo per la partita mattutina. E questo gigantesco moscone con l'elica rumorosa atterrare placido a centrocampo, mentre infermieri e guardie mediche saltavano giù manco dovessero invadere il paese. Per un attimo gli sguardi si incrociarono, torbidi e diffidenti, poi ognuno tornò alle proprie occupazioni. Chi salverà una vita, chi, forse, una partita. Prese la rincorsa e tirò. La palla finì alta sopra la traversa nel nervosismo generale. L'elicottero sarebbe ripartito appena qualche minuto più tardi con il suo carico di agonia.
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