Caro Michele Calzolaio,
o come preferiscono chiamarti molti Michael Schumacher, ti scrivo per congratularmi con te per il settimo mondiale vinto, ormai sei davvero irraggiungibile e imbattibile. Dimmi, che razza di emozioni trovi a correre sempre in tondo nelle stesse piste, sciropparti giri su giri di prova per settare un motore perfetto, salire sugli stessi podi sempre nel gradino più alto? Che gusto c'è a vincere tutte le gare di un campionato? Ecco proprio su questo volevo spendere un paio di parole. Sei un coglione. Hai perso l'unica gara che dovevi vincere. Passi Montecarlo dove quella testa calda di Montoya ti ha sbattuto fuori e dove ancora crediamo avresti vinto lo stesso, ma ieri dovevi vincere per completare la serie positiva fino alla vittoria finale. Ora con quelle due sbavature in un anno perfetto da ogni punto di vista dobbiamo credere che sei un essere umano come gli altri. Che scivolone Michele, proprio ora! Un essere umano (quasi) perfetto.
Oltretutto hai sbagliato proprio giornata. Chi ti credi di essere, cavolo, c'erano le olimpiadi ieri, ed era l'ultimo giorno! A ora di pranzo stavamo seguendo la finale di pallavolo e abbiamo dovuto girare sull'Uno per vedere che ti facevi sorpassare da tre o quattro macchine nel primo giro... Poi vinci il mondiale arrivando secondo e almeno consòli un popolo di pallavolisti frustrati. Ma sottovaluti la sorpresa Baldini. Chi l'avrebbe mai detto che avrebbe vinto la maratona. Ciampi si commuove, Berlusconi esulta, gli italiani non ti cagano più, meglio la maratona. Anche i tiggì sono tutti per lui. Quello ha corso per due ore, tu lo fai a modo tuo da ormai oltre dieci anni ma che importa...vuoi mettere la maratona? Insomma, hai proprio sbagliato giorno. Nessuno ti celebra. Cosa ti costava aspettare Monza per festeggiare degnamente davanti a tutti i milanesi? Ingordo, ti sei voluto inserire nel pomeriggio sportivo già tronfio. Contento te. Noi qui siamo commossi di avere un campione del genere che sta segnando la nostra generazione e di cui saremo fieri di raccontare ai nostri pargoli.
Al prossimo anno Michele! (vorrai mica smettere ora?)
Eugenio
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