La strada è lunga e basta, a tratti eterna quando non la si conosce, quando non sai neppure dove ti porta, quando anche solo guardarsi allo specchio riesce a terrorizzarla.
Respira, o almeno ci prova, singulti affannati nascosti dietro una bocca chiusa in un'espressione indecifrabile, mani strette a pugno in una lotta impari con tutto quel che rappresenta la realtà.
Se avesse potuto scegliere avrebbe voluto saperla dipingere la realtà, poterci mettere i colori, schizzarla dal nulla sul foglio bianco, darle vita, farla sorridere, anche solo per un istante.
Ammucchiati ai suoi piedi fogli stracciati densi di righe appena vergate, rimane immobile per non scappare, per non andare lontano, per non ritorare nel mondo irreale, quello che non puoi vedere, quello che regala manette e libertà nello stesso pacco dono.
Uno scalino, l'accendino rintracciato tra le tasche, l'ennesima sigaretta, la necessità di bloccare il tempo ancora per qualche istante.
Lo vede chiaramente adesso il confine tra il reale e ciò che rimane oltre lo specchio colorato, la sente sulla sua pelle, la sfiora con la punta delle dita, l'afferra con la ragione.
Non sa neppure cosa ci fa là, non sa perchè si trova là, non sa cosa sta aspettando là.
Sorride triste tra sè sapendo di conoscere tutte e tre le risposte.
Non vuole essere toccata per paura di farsi male ed allo stesso tempo vuole soltanto essere abbracciata, non vuole che le venga chiesto nulla ma vuole regalare l'anima, non vuole mostrarsi debole ma a tratti gli occhi le si riempiono di lacrime.
La strada è lunga stanotte.
Ma in fondo si tratta solo di spezzare in due lo schermo.
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