Fumare fa male alla salute. E' assodato. Però tanta gente fuma. Del resto, spesso le cose piacevoli della vita non necessariamente sono quelle più consone al nostro organismo. Esistono dunque persone che se gli tagli un dito, si incazzano, se si bruciano i polmoni, no. Strano, non è vero? Fumare, e mi riferisco ai fumatori regolari, è a tutti gli effetti un vizio. Un rischio accettato, perchè a smettere "non ci riesco". Un rischio e un vizio molto diffuso, tanto che è in atto un pseudo conto alla rovescia alla mezzanotte di oggi, perchè domani nulla sarà come prima. Scatta il divieto di fumare nei locali pubblici. Panico e rabbia tra i fumatori. Grande risalto sui giornali (addirittura si fanno party d'addio). Fumare è un diritto, gridano scandalizzati. Giusto. Ma vorrei capire come mai un vizio come un altro, sia diventato un diritto quasi da tutelare. Cioè, lo capisco anche, però mi pare bizzarro, a pensarci. Secondo me i fumatori sono gente drogata, con un problema di dipendenza, e invece appaiono come una specie da proteggere e tutelare. Fumare è una droga come tante altre, ma viene esaltata e curata di attenzioni. Io stesso ammetto che fumarsi una sigaretta ha sicuramente un qualcosa di stilistico in più. Eppure è una droga, un vizio, una malattia. E' tutta una questione di prospettiva.
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