Il post qui sotto del Boss, nient'affatto banale, ha stuzzicato i miei ricordi. Dove ero io prima che infestassi questa pagina con le mie opinioni sul mondo? Sempre seduto su questa sedia, ovviamente. Ma un tempo, e parliamo di anni fa, quando ero ancora tardo-adolescienzale (ora sono semplicemente tardo) non avrei mai ritenuto che le mie impressioni sul mondo e la vita, potessero interessare qualcuno. Ne' che avessero una tale valenza da lasciarle in giro per l'etere, come invece è d'uso odierno con i blog e compagnia cantante.1999, zero esperienza in internet, un'estate noiosa e afosa come tutte le altre. Ci fu un posto in cui scoprii che in rete le opinioni venivano diffuse, e soprattutto c'era qualcuno che le leggeva e ci rifletteva sopra. Per me fu una scoperta "epocale" (per usare un aggettivo molto abusato, di questi tempi): io ero rimasto fermo ai giornalini di classe, ai gruppi di discussione nelle varie associazioni, a queste cose arcaiche qui, e invece su Internet esistevano forum e newsgroup e bacheche varie. In cui la propria opinione veniva espressa e messa al vaglio di altri. La stessa cosa che facciamo qui, solo con molto meno narcisismo e forse anche individualismo di adesso.
All'epoca su Radio2 andava in onda il mitico Alcatraz, glorioso e mai troppo rimpianto programma radiofonico di Diego Cugia, e attorno alla voce di Jack Folla era nata una bacheca di fedeli e incazzati ascoltatori, tutti più grandi di me. Proprio quando iniziai a lurkarla, venne chiusa e molti migrarono qui, nella Prateria. Era pieno di potenziali futuri blogger. Si andava dal tipo acculturato che riversava le sue sapide teorie in ogni campo, un capoccia dalla lingua tagliente insomma, a diversi venticinquenni incazzati e delusi da questo mondo di merda, frustrati da un paese bigotto e depressivo, che sfogavano e condividevano la loro bile e disillusione. C'erano ragazze sognatrici e speranzose, c'era il tipo cinico e misterioso che parlava per allusioni e lasciava intravedere, c'era la trentenne romana con un passato che le pesava e pur tuttavia rimaneva speranzosa. C'era speranza e rabbia, c'era, soprattutto, questa visione ideale e idealistica, dei rapporti umani, del proprio vivere e anche di una bacheca web. Alcuni di loro si trovavano ogni tanto a mangarsi una pizza assieme, e nacquero rapporti personali anche molto forti. Lasciai anchio traccia dei miei pensieri, perchè in fin dei conti in quel posto ci si ritrovava a sputare qualcosa di se stessi, non importava l'argomento. Abbozzi di precari ragionamenti, che se vado a rileggere ora, mi fanno sorridere. Ma fu in quella bacheca che mi accorsi che scrivere e soprattutto pensare a cosa scrivere, era stuzzicante.
Poi vennero le "sovversive" pagine del vecchio Ciccsoft, quando non era ancora un sito di calendari ma una pagina di controinformazione, e poi venne il blog, con i suoi individualismi, il proprio cortile da coltivare e i commenti e gli accessi da coccolare. Ma le mie origini su internet e sullo scrivere nel web sono là, in quella che oggi è una bacheca spoglia e poco frequentata, con tanta polvere e un nome diverso. Sono rimasti i proprietari, che stranamente non hanno finito con l'aprirsi un blog anche loro, un troll ultras che incita all'odio xenofobo e qualche sparuta presenza a segnalare notizie e indignazione. Tutti gli altri, Gianfranco, Alice, Pat, Pulce, Elena, Eugenia, Claudio, Fulvio e tanti altri nomi, spariti. Che sia questa la fine che faremo anche noi blogger?
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