Vedo intorno alla figura del buon Mortadella un diffuso scetticismo, specie nelle depresse paludi del centrosinistra. C'è un mal celata sensazione di sopportazione nei confronti di Prodi e delle sue proposte. Questo atteggiamento è ovviamente controproducente, in un'utilitaristica prospettiva elettorale, ma anche un tantino inspiegabile. Prendete la comparsata che ha fatto ieri sera dalla Dandini. Il
Corriere riporta le dichiarazioni di Prodi con un tono di leggera diffidenza, come per dire: "Ehi, sentite che ha detto quel provincialotto astruso...". Leggendo, scopro che ha parlato di "Italia non divertente, di capannone delle idee, di dosaggio e contenuti", che sembra banale, ma visto quel che passa il convento, non lo è poi così tanto. Siamo governati da un bieco arrogante amministratore, e vedere un pacioso, bonario e illuso professore tentare, magari inutilmente, di indirizzare una parte del Paese verso i "contenuti", come li chiama lui, un pò mi risolleva. Lo vedi che vorrebbe da un momento all'altro mandare a cagare tutti i suoi colleghi di coalizione, e condivido la sua espressione di estraniamento da quando è tornato nel guazzabuglio italiano: per cui, vista l'alternativa, dargli addosso sarà pure obbiettivamente giusto, ma anche un tantino tafazziano.
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