E' curiosamente ovvio che i potenti finiscano per sempre coprirsi le spalle a vicenda, così come è ancora più scontato che i paladini del garantismo siano sempre quelli che in passato l'hanno scampata grossa e che, per quanto ufficialmente puliti, si portano sulle spalle il loro sacco di ombre. Cio non toglie che il Senatore a Vita Giulio Andreotti abbia scelto un strada azzardata per difendere la Juventus (a livello penale rappresentata per l'occasione dal suo medico Riccardo Agricola unico colpevole dopo la sentenza di primo grado) sepolta da 300 pagine di motivazioni quantomeno imbarazzanti che illustrano per quale motivo i giudici siano assolutamente certi che (virgolette aperte) "l'eritropoietina è stata sicuramente acquistata ed è stata somministrata ai giocatori'' (virgolette chiuse). "Quando ero studente - ha pontificato Andreotti - molti prendevano la simpamina, anche se io non l'ho mai fatto. Con questo non venivano poi messi in discussione i risultati degli esami''. Ecco. Con una frase crolla definitivamente il mito dello spiritoso e sagace dispensatore di aforismi. E nasce quello del pusher di cazzate.
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