Quest'uomo mi tormenta. Il suo nome compare dappertutto e la sua faccia in nessun posto. Zitto zitto si muove nell'ombra alle spalle del Cavaliere, lavora fino a tarda notte insieme a lui, collabora ad ogni strategia e decisione politica di rilevanza quasi fosse lui stesso il vero capo dell'esecutivo. Intreccia rapporti con ogni politico cercando mediazioni, libera le due Simone, incontra i genitori di Giuliana Sgrena, si informa dall'intelligence come procedono i lavori per la liberazione della giornalista del Manifesto. Organizza cene e feste dove vengono prese sempre le decisioni chiave per sciogliere le empasse governative. Va a trovare il Papa in ospedale per primo, manco fosse suo amico d'infanzia.
"Ho trovato il Santo Padre sereno e tranquillo. Gli ho portato il saluto e l'augurio del governo italiano, e credo di poter dire di tutti gli italiani". Ma chi è? Chi l'ha chiamato? Sono sinceramente spaventato. Sempre galante ed elegante, capello corto da eroe decorato di guerra, appare come l'essere perfetto, buono e gentile, amico di tutti. L'uomo giusto al posto giusto. Come un personaggio mitologico, un leader nascosto che muove i fili del gigantesco teatrino berlusconano. Uno mette la faccia, l'altro la mente, quasi non gli importassero i riflettori, tanto la stima e la gloria vengono da sè. Il pensiero di questo braccio destro che non sbaglia una mossa mi turba non poco. Politico sui generis oppure allucinazione collettiva? In altre parole: esiste davvero? Nel caso, se c'è un uomo che oggi può aspirare ad essere il vero asso nella manica del centrodestra quando Berlusconi salirà al Colle, sarà proprio lui, Letta.
Gianni Letta. Segnatevelo che non lo ripeto più. Io intanto continuo ad affettare speranzoso fette di Mortadella nell'attesa. Nel caso, poi, farò le valigie.
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