Ho un ricordo di qualche tempo fa, ero in un campo ad aspettare alcuni amici di ritorno da un seder.
Era appena passata la Pasqua cattollica, gli otto giorni di quella ebraica si avviavano alla fine.
Assieme a loro arrivò una processione di persone con dei lumini in mano.
Erano gli Ortodossi che festeggiavano anche loro la "loro" Pasqua.
Stasera li ho rivisti, ordinati, pregavano, erano felici.
Adesso per gli ebrei è Pesach, una ricorrenza importante per tutto ciò che rappresenta, per i rituali, per le rinunce, per la sua complessità.
Sorrido alla mia Venezia dove la convivenza può essere così semplice.
Dove puoi preparare le impade, l'harrosset e assieme mangiare le uova di Pasqua e i dolci tradizionali Ortodossi. Questo ho pensato quando guardavo chi era con me, chi stava attraversandoci la strada.
Questo pensavo guardando chi un giorno mi aveva detto "Se non trovo una donna ebrea non mi sposo, voglio dei figli ebrei" e adesso sta mettendo su casa con una ragazza musulmana.
Questo pensavo ritrovando un abbraccio che non sentivo da tempo.
Sì, forse c'è speranza.
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