Post "quasi serio", cazzeggioni alla larga, grazie. (...e sparirono tutti)
Stasera mi è toccato sciropparmi un pezzetto di Ballarò. Le alternative erano drammatiche.
Tema: situazione economica italiana.
Tagliando corto, come se non fosse chiaro, si è capito chiaramente che, semplificando, "siamo nella merda".
Controprova non necessaria di ciò la scelta di Forza Italia di farsi rappresentare dalla Prestigiacomo, che per l'occasione sfoggiava uno spiccato accento siciliano commemorativo della vittorina di Scapagnini a Catania. (Con l'occasione mi preme indirizzare un plauso a tutti i catanesi: siete straordinari, grazie di esistere)
Sul tema di "come rianimare la nostra agonizzante economia" si è aperto lo scontro.
Da una parte la dolce Presti che difendeva la proposta silviesca di tagliare l'Irap (fra 1-2 anni, 2-3 anni, 1-3 anni, 3-8 anni non si è capito), dall'altra Fassino che sosteneva l'ipotesi di agire sul cuneo fiscale.
Aldilà dell'oggettiva maggior efficacia ed immediatezza della tesi Fassiniana, mi è sorta una domanda, che procedo ad esporvi:
perchè tutti, compreso Floris, si ponevano il problema di dove verrebbero reperite le risorse in grado di sostituire il mancato gettito dell'Irap, risorse che per la natura stessa dell'eventuale provvedimento verrebbero a mancare non prima di un anno e mezzo anche in caso di un'approvazione immediata (non in programma), e nessuno, compreso Floris, si poneva il problema di come e dove trovare la copertura finanziaria, necessariamente immediata, al mancato gettito conseguente le modifiche del meccanismo del cuneo fiscale?
La situazione era onestamente paradossale e, mi spiace dirlo, ha fatto bene la ministra a non rispondere al pressante conduttore margheritoso, nonostante lo sproloquio susseguente sulla trasmissione trappola "peggio di Samarcanda".
Non ho mai ben capito cos'è la "pav condicio", ma sono sicuro che chiedere conto delle cazzate "a senso unico" sia fare del pessimo giornalismo.
14 Responses to “A chi sì e a chi no”