In Italia se sei gay ti tolgono la patente; in America, la Ford ha invece deciso di donare mille dollari alla Glaad (Gay and lesbian alliance against discrimination) per ogni macchina Jaguar o Land Rover comprata da un membro del gruppo di attivisti gay. Per carità, mai sputare nel piatto dove mangi o sulla mano che ti da un soldo, ma a me 'sta storia puzza tanto di mera operazione di marketing. Se fossi un gay americano direi: "Ford, se vuoi darmi tot dollari dammeli senza che io ti compri niente in cambio". Per fortuna c'è sempre la solita vecchia e cara Afa (American Family Association) che ci ricorda che il mondo non è andato poi così avanti. Pensate, oltre a boicottare la Ford, l'Afa ha anche ingaggiato una mega battaglia con la Disney. Il motivo? Cose dell'altro mondo: pensate infatti che la politica sindacale della Disney garantisce agli impiegati gay contributi pensionistici, salariali e assistenziali identici a quelli degli etero sessuali. Cose dell'altro mondo..
Capitolo Gay Pride in Italia. L'altra sera guardavo il servizio del Tg5 dedicato al corteo di Milano (qualcuno mi spieghi cosa succede alla Bonamici quando parla di gay, perché non me lo so spiegare..). Secondo me è stato un boomerang pazzesco. Essere gay non credo voglia dire andare in giro vestiti con piume o sbandierare i propri bambini al mondo intero. Ok capisco che è PRIDE, ma non puoi fare una battaglia (giusta) per il riconoscimento delle coppie di fatto e poi cadere nel "cattivo gusto". Capisco che allora i benpensanti siano spaventati da certe manifestazioni e premano per il no al riconoscimento delle unioni omosessuali. E' vero che il Gay Pride non è stato solo piume di struzzo (conosco gente che c'è andata e mi ha assicurato che non è stato assolutamente questo) ma in tv questo hanno mostrato: scene stile carnevale di Rio.
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