C’è che questi neocon, neolib o neochevipare hanno una tendenza che andrebbe studiata e che ci permetterebbe forse di capirli meglio: non riescono a cedere alla tentazione di riempire i loro blog di banner e gif che possano identificarli come “gruppo”. Dai fiocchi in ricordo di varie stragi (italiani, americani o spagnoli: ce n’è per tutti i gusti. L’importante è mostrarsi fieri e affranti) ai banner “Per Oriana”, dalle bandiere giganti sbrana-layout americane, israeliane o italiane a quelli del “Blog moralmente inferiore”. Ma non finisce qui. Sempre per questa strana tendenza a fare blocco e mostrarsi vicini vicini (forse per sembrare di più), non fanno altro che fondare movimenti di pensiero, aggregatori e blog di gruppo. Tanto gli iscritti sono sempre gli stessi, e loro si sentono un po’ meno soli: da Freedom’s Zone a Rete delle libertà, da Italian blogs for freedom all’ultimo nato, Tocque-ville.
Credo sia giusto però a questo punto
evitare di generalizzare e salvare proprio Tocque-ville dalla
inutilità di tutte le altre sbobbe che lo hanno preceduto.
Tocque-ville
è stato ben progettato ed è ben costruito (anche graficamente,
cosa rarissima tra i blog neocon o neolib), è un aggregatore
funzionale e dinamico e a volte - non sempre eh, non credete - ci
si può pure imbattere in qualche post interessante. Bazzicavo da
quelle parti e mi chiedevo: ma questo bel sottotitolo - La
citta dei liberi - non vorrà mica dire che Tocque-ville raccoglie
blog e blogger di idee liberali?
Non potevo fare a meno di rispondermi di sì, anche perché -
continuavo riflettere - Alexìs Clerel de Tocqueville non
è poi il liberale per eccezione, non è definito
un liberale portato all'estensione dei principi liberali
a tutti? Bella cosa - mi son detto - e incuriosendomi
sempre di più sono andato a vedere cosa ne pensavano i nostri
blogger liberali del referendum sulla procreazione
medicalmente assistita. Daltronde - ripetevo a me
stesso, e
conferma Wikipedia - ciò che contraddistingue il
liberalismo politico in ogni epoca storica è la credenza nell'
esistenza di diritti fondamentali e inviolabili facenti
capo all'individuo. In quest'ottica i poteri dello
Stato devono incontrare limiti ben precisi per
non ledere i diritti e le libertà dei cittadini. Ne deriva il
rifiuto [...] del clericalismo. [
] Il
liberalismo è laico anche perché chiede
allo Stato di non interferire nelle scelte morali
individuali: "Nessuno mi può costringere ad
essere felice a suo modo (come cioè egli si immagina il
benessere degli altri uomini), ma ognuno può ricercare la
felicità per la via che a lui sembra buona, purché non rechi
pregiudizio alla libertà degli altri di tendere allo stesso
scopo." (Immanuel Kant). Che cosa bellissima, il
liberalismo!
Se volessimo fare proprio i puristi,
potremmo dare per scontato che un liberale non potrebbe che avere
votato Si ai referendum. Senza entrare nel merito dei
quesiti, un liberale non potrebbe condividere una legge che pone
dei divieti sulla base di convinzioni religiose e - per dirla
come Kant - costringe gli uomini ad essere felici come vuole
qualcuno.
Ma vediamo di essere un po più
elastici e un po meno esigenti. Se volessimo fare la
supposizione ardita che un liberale sia stato contrario alle
modifiche apportate dal referendum, potremo però essere certi
che sarebbe andato a votare No e mai avrebbe praticato e
fomentato il trucchetto dellastensione. In fondo, se
mettiamo da parte i Sulla vita non si vota (in
Parlamento invece sì, eh?) e gli slogan, sono stati proprio
tanti astensionisti celebri ad ammettere candidamente che astenersi
avrebbe ostacolato il raggiungimento del quorum e quindi
impedito la vittoria del sì. E questa è chiaramente una
furbata, perché si utilizza quel 30% di astensionisti cronici
affibbiando loro una posizione che di fatto non hanno preso. E
come giocare una partita di calcio, e iniziare dal risultato di
3-0 per una squadra. Non è sempre facile fare il Liverpool della
situazione.
Un liberale, se tale è, mai vorrebbe sporcarsi le mani
con simile mezzuccio che non permette di riconoscere in maniera
limpida la volontà della maggioranza dei cittadini, che castra
il confronto e deturpa uno dei più importanti istituti di
democrazia.
Mi consola vedere che questi non sono dei
miei vaneggiamenti. Fortunatamente questa è la posizione di
tanti blog tocquevilliani: dallillustre Camillo a I love America, da Il griso
ad Aghenor, fino a Rabbì e
tantissimi altri.
Mi sono fatto un giro sui blog di Tocque-ville, e ho
scoperto però tuttaltro.
Ho scoperto un liberale che la
pensa come Ferrara e il Papa e una liberale certa
della vittoria dellastensione perché la Madonna
avrebbe vegliato anche sull'Italia e su questo referendum,
un liberale convinto che I
figli continueranno a farsi come si sono sempre fatti e chi li
farà contro natura sarà di certo un mostro senza ritorno e
senza scampo e una valanga di liberalissimi banner
giganti del Comitato
Scienza e Vita (che mi facevano puntualmente e liberalmente
bloccare Firefox, ma questo è un altro discorso). Chiudono il
cerchio due circoli di nota inclinazione liberale noti come Azione Giovani Aversa
(dal forum: Dopo il referendum, Fini a casa! e
- incredibile - Ormai Fini ha compiuto il suo
percorso politico diventando un DEMOCRISTIANO DOC)
e Azione Giovani
Ischia, col solito manifesto ingannevole pro-astensione con
un feto al posto dellembrione. Interessante - infine - la
testimonianza di un blogger-cittadino invaso da una
liberalissima ondata di spam tocquevilliano.
Per la cronaca, i blog astensionisti allinterno
della città dei liberi di Tocqueville
sono una miriade (v. box sotto), e gettano Tocque-ville nella melma
di tutti i vecchi e nuovi aggregatori e think-tank della
destra reazionaria e neoconservatrice: niente di nuovo, niente di
diverso.
La prossima volta converrà essere meno
frettolosi nello scegliere un nome illustre ed un titolo ad
effetto, spacciando per La città dei liberi
una città che tanto liberale-liberale poi non è.
Scegliere un nome diverso allaggregatore può essere una
soluzione ma, in fondo, basterebbe aver fatto semplicemente un po
di selezione allingresso. Guai a dirlo, però: son
liberali, loro.
I blog della città dei
liberi di Tocque-ville che hanno più o meno
esplicitamente dichiarato o propagandato lastensione
a referendum sulla pma.
Alamesondeluligan AntiKomunista Antonio
Palmieri Aqua Azione
Giovani Aversa Azione
Giovani Ischia Ballons Battitore
libero Bertoldino Bibliomania Blacknights (lunico blog con un errore di ortografia nellurl)
Bottomline Bruno Murgia Blog Buroggu Calamity Jane Canale
IBA Walter
Gianno Censura
Rossa Cento
passi Wurizyko Friedrich FrogBlog De
Martino Gino Happy
Trails Harry Il
cannocchiale Il
fromboliere Il
mascellaro Il
principe Il
sorvegliato speciale Io
divergo Italiacattolica JimMomo Kattolikopensiero Langolo
della politica di JJ Lessere
umano è persona Matteo
Fontana Mellone Metamondo Neocon
Italiani Oggi Oni-fled Parbleu! Pesce vivo Politicfarm Paolo Guido Runrig Robinik Salvatore
Stefio (toh, chi si rivede)
Silvio convincimi Strano
cristiano Testicoli They
killed Kenny Tommaso
Lorenzi Totus
Tuus Una
finestra sul mondo Una voce che urla nel deserto
Valpalot.
12 Responses to “Tocque-ville, la città degli.. indecisi”