Uno degli effetti del terrorismo è sconvolgere le nostre normali esistenze da "cittadini occidentali". La paura si insinua ovunque e le nostre vite non possono fare finta di niente. Lo spirito di sopravvivenza inquina le consuetudini e le abitudini, ed è lì che inizia la nostra sconfitta. Contro un nemico invisibile, saremo costretti a cedere, è quasi inevitabile. A meno che non si diventi una civiltà militarizzata, in cui qualsiasi nostro comportamento viene vagliato da una telecamera, e se non rientra in una statistica dei comportamenti sicuri, viene immediatamente estirpato. Esempio. A Roma verrà installato un
software anticrisi nella rete della metropolitana:
Borse abbandonate o piazzate nei sotterranei della metropolitana, persone che, nonostante il passaggio di vagoni restano ferme sulla banchina. E' in questi casi che dovrebbe entrare in azione il programma per computer. Ipsatac elabora e analizza automaticamente le immagini riprese dai circuiti integrati della metropolitana: ogni volta che si verifica una situazione statisticamente non usuale entra in funzione allertando gli agenti della sorveglianza sia con segnali acustici che visivi.
Siete particolarmente tristi e vi abbandonate su una panchina alla fermata della metro, a guardare i treni che passano, uno dopo l'altro, per svariate mezzore? Un agente della polizia verrà a prelevarvi e vi porterà in centrale per un interrogatorio. Forse non moriremo tutti, ma il nostro modo di vivere, fatto di libertà individuale, è destinato a soccombere dai controlli in nome della sicurezza. Alle bombe sui treni noi risponderemo con telecamere in ogni angolo e psicosi collettiva. Il Terrore darà la spinta decisiva verso il Mondo Nuovo.
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