Dolce è il dolore che porti negli occhi, quanto il perdersi dentro di te. Ed il lieve infuriare di rabbia che porti aggrappata alla fragilità. Dormi che è meglio pensarci domani alla muta distanza che scorre tra noi. Quando non sei vicino a scaldare i miei sogni, quando i sogni nemmeno son qui. Dormi che è meglio. (Subsonica - Dormi)
Un'altra notte è scesa questa notte e passa veloce sui tetti della mia città, passa veloce. La notte. E le macchine corrono rapide inseguendo un posto oppure un altro e il ragazzo con la bottiglia di birra in mano appoggiato al muro parla con gli amici, ride, un altro bacia la sua ragazza proprio ora, e guardalo accidenti cosa daresti per essere al posto suo, mentre lui proprio in questo momento pensa che in fondo avrebbe dovuto provarci con quella del primo banco al Liceo perchè diciamolo è capace di baciare niente male. Suona una sirena in lontananza, perchè le sirene sono sempre in lontananza e non capita mai niente dove sei te, e qualcuno in questo momento avrà delle grane serie, muovi il culo e scappa, muovi il culo, non corri mai abbastanza veloce quando hai combinato qualche guaio con la legge. Il fornaio pigramente si alza per preparare il suo solito pane e anche questa mattina farà i bomboloni caldi per la gioia dei bambini golosi e del ragazzo che ora ha finito di parlare con gli amici e si dirige a testa bassa, ciondolante, verso il forno. Hanno lasciato le bottiglie di birra per terra, che maleducati, pensa la signora di passaggio mentre accompagna il cane in giro per giardinetti a fare bisogni primari. Non ci sono più i ragazzi di una volta signora mia, forse il ragazzo di sua figlia dovrebbe portare a spasso il cane al posto suo? Volano piatti fuori dalla finestra: gente che litiga anche a notte fonda. Santo cielo, il servizio buono no. Quanto ben di Dio avrebbe volentieri raccolto il barbone mentre fruga nella pattumiera e si vede volare a pochi metri oggetti rotondi in porcellana. Dateglieli a lui saprà farne buon uso, a voi non servono più. Vi basta un buon avvocato vi basta. Un avvocato. Renzo portagli i capponi che vedrai l'avrai vinta tu. Ecco passare un uomo. Corre, è di fretta. La polizia lo segue a ruota con le sirene spiegate, ma lui è a piedi. Non vincerà. Un nuovo ospite all'hotel Polizia questa sera. Se ti va bene domani sei fuori: magari hai un Cognome con la C maiuscola. Le luci accese in un locale, suonano un brano dei Beatles, le voci da dentro sembrano calde ed intense. Quante chiacchiere, quante risa, quanto alcol scorre nelle vene delle voci, del ladro, del barbone, del ragazzo che bacia la ragazza mentre la signora rimane a guardare e il cane sta cagando proprio in questo momento sul suo piede, dannato cane di merda. Fiumi di verbosità recalcitrante. Resti sconnessi di una notte che ancora è lunga da passare. I primi uccelli intonano un mattutino K126 per chi li sta ad ascoltare e davvero sembra non esserci più un'anima in giro se non fosse che sai benissimo che sono tutti da qualche parte rinchiusi ad ascoltare i Beatles o a bere birra, o a baciare, portare in giro cani, rubare, litigare, rovistare nel pattume e scrivere scrivere scrivere... Così quando me ne vado a dormire e i furgoncini hanno terminato di pulire le strade e i forni emanano in giro l'aroma di pane caldo e le rotative del quotidiano stampano cronaca nera fresca fresca e i morti si schiantano contro gli stessi platani da sempre e lo sballato esce dalla discoteca pieno di overdose e il clochard è avvolto nella sua coperta di carta del giorno prima e le puttane lavorano più possibile per portare un sorriso ai loro bimbi che dormono ignari di tutto a casa lontano lontano lontano e anche l'ultimo tiratardi è andato a casa per davvero e ha detto per stasera basta salutando gli amici e non c'è davvero più nessuno in giro, allora si, non c'è davvero più nessuno in giro. E me ne vado a dormire sereno contando le stelle che ci separano da tutto il resto come sempre è stato e sempre sarà.
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