La storia della nuova legge elettorale non mi appassiona molto.
Non che mi paia normale una modifica del sistema elettorale a 6 mesi dalle elezioni da parte della maggioranza destinata ad essere sconfitta, figurarsi, ma ho perso la forza di indignarmi parecchio tempo fa, più o meno da quando l'esperienza dei Girotondi è stata riassorbita nel nulla del Centro-sinistra.
Comunque al momento la cosa mi appare poco chiara, innanzitutto perchè nessuno si degna di spiegare esattamente che sistema è stato proposto e poi perchè non riesco a trovare un'interpretazione univoca della mossa del Cdl.
Mi spiego.
Se si prendono per buoni i sondaggi elettorali che danno di 12% sotto l'insieme dei partiti di Centro-destra che convenienza ne trarrebbero i berluscones da un sistema proporzionale?
Forse hanno fatto i conti e si sono accorti che la loro situazione è talmente disperata che perderebbero ancora più seggi nei collegi uninominali così come sono strutturati oggi e puntano almeno a ridurre i danni? Oppure la modifica che hanno proposto contiene qualche nuovo oscuro "Mattarellum" in grado di complicare la lettura dei risultati e l'assegnazione dei seggi facendogli recuperare qualche decisivo scranno parlamentare? Mah, vedremo.
Ad ogni modo quello che trovo più allarmante è la totale mancanza di alternative proposite della prossima coalizione che governerà il paese.
Nel vedere iera sera Rutelli gigioneggiare per l'ennesima volta da Bruno "chi-striscia-non-inciampa" Vespa sul tema del "Caro-vita" senza proporre un'idea che sia una non mi sono arrabbiato, ma nemmeno rassegnato. Mi sono decisamente depresso e ho cominciato a sentirmi terribilmente in colpa per il mio, pur insignificante, contributo alla vittoria di Prodi e soci nel 2006. Anche se il contributo in oggetto consta in numero "un" (1) voto, il mio perchè di fare propaganda a questa gente non ne ho alcuna intenzione: il mio attivismo politico è sospeso dal giorno del referendum sulla fecondazione assistita. Questo paese "non mi merita" e non mi sto facendo poi questo gran complimento se ci riflettete.
La domande che mi assillano sono queste: ce la sentiamo (plurale maiestatis) di sacrificare tutto, ma proprio tutto, sull'altare della sacrosanta missione di eliminare Berlusconi?
Ce la sentiamo di votare una coalizione che non ha alcuna idea, ma proprio nessuna, nessuna proposta concreta su temi cardine come la politica energetica (come iniziare a liberare l'Italia dalla sua drammatica dipendenza dal petrolio sempre più caro e sempre più scarso), come la questione della flessiblità divenuta precariato indiscriminato, come la necessità di correggere il sistema capitalistico italiano sempre più marcio ed inconcludente?
Ce la sentiamo di scegliere chi invece in questo sistema capitalistico ci si infila mani e piedi usando come tramite società che sono parte della struttura tentacolare costituita dai Ds?
Vogliamo veramente andare a votare senza avere nemmeno la garanzia minima, almeno sussurrata, che tutte le leggi vergogna di Silvio (lo stupro della costituzione, falso in bilancio, rogatorie, gasparri e via dicendo) vengano, nei primi 100 giorni di attività parlamentare, cancellate per sempre dal nostro ordinamento?
Fino a che punto siamo consapevoli di stare affidando la guida del paese ad una coalizione che ha difficoltà a fare propria la proposta di approvare una volta al governo una legge che reciti così:
"non possono essere eletti in parlamento tutti i cittadini, con condanna passata in giudicato, che abbiano ricevuto come pena l'interdizione dagli uffici pubblici"?
8 Responses to “Siamo proprio sicuri?”