La storia di Flavio B. /5

(5° - puntata precedente)
I personaggi che Briatore frequenta, quelli con cui discute di affari, continuano a non essere propriamente stinchi di santo. Tanto che il suo nome finisce dritto in una megainchiesta antimafia condotta dai magistrati di Catania, accanto ai nomi di mafiosi dalla caratura internazionale. Niente di penalmente rilevante, intendiamoci: lui non è stato indagato; ma la sua voce resta registrata in conversazioni con boss di rango. Felice Cultrera, uomo d’affari catanese che fa riferimento al boss di Cosa Nostra Nitto Santapaola, è il centro dell’inchiesta antimafia. Stava imbastendo business di tutto rispetto: la costruzione di 5 mila appartamenti a Tenerife; l’acquisto di quote di alcuni prestigiosi casinò internazionali, da usare per riciclare denaro sporco; la commercializzazione e la ricettazione di titoli al portatore; l’intermediazione di armi pesanti e l’acquisto di elicotteri; l’avvio di attività finanziarie in Spagna, Arabia Saudita, Israele, Giordania... Un vortice d’affari, di contatti, di relazioni. Ebbene, indovinate un po' chi è uno degli interlocutori dell’attivissimo Cultrera? Proprio il nostro Flavio. Nel maggio 1992, dunque, Cultrera e Briatore, intercettati dalla Dia (la Direzione investigativa antimafia), conversano amabilmente di affari e affaristi. Briatore chiede consigli: racconta che un certo Cipriani (è il rampollo della famiglia veneziana), spalleggiato da tal Angelo Bonanno, aveva cercato di intromettersi nella fornitura di motori di Formula 1; per convincere l’uomo del team Benetton, Cipriani gli aveva squadernato le sue referenze: "Sono amico di Tommaso Spadaro, sono amico di Tanino Corallo". Nomi d’oro, nell’ambiente: Spadaro è il ricchissimo boss padrone dei casinò dell’isola caraibica di Saint Maarten; Corallo è l’uomo che qualche anno prima aveva tentato, per conto della mafia, la scalata dei casinò italiani di Saint Vincent e di Campione. Cultrera ascolta con interesse, poi conferma all’amico Briatore che sì, è tutto vero: Bonanno "È uno pesante, inserito in una famiglia pesante". Infatti: Bonanno è un narcotrafficante del clan mafioso catanese dei Cursoti, coinvolto anche nell’indagine sull’Autoparco di Milano. Meglio per tutti non contrariarlo.
(Libero adattamento da "Società Civile" - 5. continua)

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cribbio
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(Il Giornale)

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(La Nuova Ferrara)

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(Il Resto del Carlino)

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(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
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da tanti ragazzi scavato
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