Sarò breve: il teorema secondo il quale un ragazzo senza problemi particolarmente gravi (parlo di problemi veri: la libertà, la casa, la fame, il lavoro, la salute) partecipi ad un festino con alcool e droghe di ogni tipo in compagnia di un gruppetto di travestiti (o "uomini di strada", come impietosamente li definiscono i tg) perchè depresso o infelice mi sembra ipocrita e servile.
Ipocrita, perchè nel caso di Lapo Elkann sarebbe probabilmente più appropriato parlare semplicemente della notte brava di un figlio di papà piuttosto che addurre fantasiose teorie sulla psicanalisi giovanile o su una "generazione in crisi".
Servile, perchè - guarda caso - nel caso di Kate Moss abbiamo assistito ad un clima da caccia al drogato e oggi in un impeto di leccaculismo mediatico qualcuno - tra un messaggio di solidarietà e un mazzo di fiori - tenta pure di dare la colpa dell'accaduto allo spacciatore che avrebbe venduto eroina invece di cocaina. E presto arriveremo a sostenere he il povero Lapo non c'entrava nulla, e che ormai in Italia non ci si può fidare neanche del proprio pusher
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