E' il momento in cui ti viene voglia di chiamare qualcuno, ma alla fine rinunci, troppe cose da dire, troppe spiegazioni da fornire, non ce la fai, semplicemente, non ne sei in grado.
Vedi la luna dalla finestra della tua camera da letto vuota, cerchi di non pensare alle pareti bianche, al pavimento pianco, a questa casa vuota che sa d'ospedale, che ti trasmette solo freddo, e freddo, e freddo. Quello che nessun maglione riesce a scacciare.
Cerchi di non pensare a tutte le tue domande senza risposta, cerchi di non pensare e basta. Provi anche a non piangere, ma non è che ti riesca particolarmente bene.
Pensi che il gioco è semplice, tu non esisti, e sei oramai quasi un ricordo sbiadito, così evanescente che basterebbe un soffio per spazzarti via, l'hai sempre pensato alla fine, ci sono le persone fatte per restare e quelle destinate a volare via. E tu l'hai sempre saputo che dietro la tua solidità c'era un filo esile e sottile che ti legava a una terra. Che non esiste, come te.
E non riesci a non sentirti un fallimento totale, e non riesci a non pensare "se solo valessi un po' di più...", e non riesci a far finta che tutta la stanchezza che senti nelle ossa non esista.
Nessuno verrà a prenderti in tempo, hai sempre saputo anche questo.
Ma continuerai a far finta che non sia così e a sorridere lo stesso. D'altronde lo dicono tutti, "alla gente piacciono le persone felici".
E' la vita.
3 Responses to “saturday evening, qualcosa non va.”