Version 3.0
E' tutto un equilibrio sopra la follia
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24 notte: reduce da un'ultima (?) cena natalizia che non mi ha consentito di palesarmi in tempo utile ad un'altra festa di cui sarei dovuto essere l'aiuto organizzatore, nonchè responsabile del dj-set. Pessimo proprio. E deve ancora cominciare l'ambaradan di questo nuovo Santo Natale. Mi ritrovo a quest'ora a tirare un attimo di respiro provando a raccogliere le idee e a fare mente locale. Qualcosa mi dev'essere sfuggito di mano e gli eventi devono aver preso il sopravvento sul mio cervello, impedendomi di organizzare razionalmente il tempo concessomi e incastrandomi in ogni cosa sia stato possibile fare nel giro degli ultimi 22 giorni. Per dirne una: ho fatto l'albero di Natale soltanto oggi pomeriggio, a poche ore dall'Evento. Che poi uno dice, vabbè che ti frega dell'albero. Ma chi mi conosce sa quanto ci tenga in realtà alle tradizioni e a questi simboli che scandiscono da generazioni il tempo e le ricorrenze in cui ci si ritrova con vecchi amici e parenti per brindare in compagnia.
E i regali? In alto mare. Diciamo che ci penso a partire da domattina. Il che significa, se la sveglia sarà probabilmente non prima delle undici, avere a disposizione circa otto nove ore per escogitare un modo di accontentare mogli e buoi con qualche gingillo inutile da mettere sotto l'albero. Che tolte le ore di coda e quelle per trovare parcheggio diventano drasticamente due.
E tutto il resto? Un blog su cui hai scritto quasi mai nell'ultimo mese, rincasando sempre ad orari assurdi con tutto per la testa tranne che un'idea per scrivere. Un sito cui collabori che ti paga per oziare facendo i tuoi porci comodi. Un professore in attesa che ti sottoponga al suo insindacabile giudizio per chiudere un esame rimasto in sospeso da un paio di settimane. Un esame da preparare per gennaio di sana pianta. Una ragazza che ti rincorre ormai da due mesi, cui non hai fatto altro che rimandare e chiedere venia se. Un paio di siti da terminare il prima possibile. Un template promesso a settembre e non ancora realizzato. Una visita ad un'amica accordata tre mesi fa. Un salto all'Ikea per prenderti una poltroncina per la camera. Un post da scrivere che tieni in serbo da ormai oltre un anno e non hai ancora avuto voglia di buttare giù. Un'intervista sfiorata ma non realizzata al gruppo chic del momento. Duecento dischi da copiare. Una dozzina di film da vedere. Un bel po' di cinema arretrato da recuperare con le seconde visioni.
E soprattutto: un senso, perduto già a 22 anni, di questo Natale alle porte che arriva all'improvviso e ti coglie impreparato e un po' spaesato. Il salutare amici e amiche augurando Buon Natale alla stessa piatta maniera con cui si dice ciao tutti i giorni. Il sentirsi un po' stanchi, cercando un momento di tranquillità per se stessi e il rincorrere gli eventi dimenticando l'ardore e il significato del 25 dicembre che tanto ti appassionavano giusto qualche anno fa. Il rendersi conto insomma, di non aver fatto nulla di buono per affrontare il Natale alle dovute maniere. Allora facciamo che per quest'anno salto. Festeggiate voi e poi raccontatemi com'è stato. Mi limiterò ad abbuffarmi come impone il copione, a scartare regali (?) e a trascorrere un po' di tempo con i parenti giocando a tombola e mangiando panettone. Non passo dal via, pesco una carta e tiro i dadi, rimandando al prossimo turno e cercando di prepararmi per tempo dandomi una regolata una buona volta.
Tirando un Attimo di fiato, in colpevole ritardo...ecco le foto della cena Ciccsoft di mercoledì sera alla Trattoria Il Rosso di Bologna. Grazie a tutti quelli che sono intervenuti e con i quali abbiamo trascorso una piacevolissima serata tra vino rosso, crescentine e quattro salti al Covo su una scaletta anni '80 niente male! Grazie Grazie GRAZIE! Alla prossima e Buon Natale a tutti!
Ne ho la prova: tale programma è il primo software autistico della storia dell'informatica.
Altrimenti non si spiega perché tra oltre 2000 canzoni che ho in archivio scelga (con la funzione shuffle) sempre le stesse 20 o 30. Quando sono davanti al computer mi sembra di vivere un continuo deja-vu: leggo sempre le stesse cose su Ciccsoft scritte dagli stessi bloggers, ascolto sempre la stessa musica.
Ovviamente quella sul blog era una provocazione. Il resto è pura verità.
Altà velocità, dorsali, tecnologia, gallerie, futuro, investimenti. Ieri due treni operai a bassa velocità per l'euforia hanno tentato di suicidarsi.
A volte osservando la blogsfera mi sento come sull’orlo di una grande distesa di sabbie mobili.
Rimanere immobili sulla riva pare l’unica soluzione praticabile perché quel passo in più non può che farti affondare in quella melma capace di risucchiarti e farti sparire per sempre in pochissimo tempo.
Pensavo alla notizia della ragazza che si spoglia. Ogni blog che si rispetti ne parla per denunciare il il fake finalmente smascherato e pensavo che quel suo passo in più, chiunque essa sia, l’ha condotta finalmente al centro di quel mare di fango che entro breve tempo, tra il clamore di chi oggi osserva il suo annaspare, la farà sparire per sempre.
La blogsfera ha bisogno di questo.
Non esistono autori che meritino attenzione o blogger lodevoli per le loro capacità, ma solo stuoli interi di Lecciso che a modo loro, con il cattivo gusto, la volgarità, e il vuoto pneumatico del loro modo di essere, riescono a farsi notare e ad avere successo. Qualsiasi cosa esso voglia dire.
Non importa chi sei, questo è il diktat della nostra era, ma cosa riesci ad inventarti per farti notare e di questo, di questa unica capacità, pare nutrirsi il successo.
La capacità di comunicare, in un mondo di mezzi di comunicazione in cui anche la pubblicità dei telefonini è diventata un’ossessione degna di una seduta dall’esorcista, niente ha più valore della capacità di comunicare. Solitudine? E’ probabile. Un vuoto dentro che non trova un modo di essere colmato e si affida all’evanescente prospettiva del successo.
Interagire, questa è diventata la parola d’ordine, bisogna interagire ovvero compiere azioni che ci permettono di entrare in contatto con gli altri. E si interagisce con la televisione, con il computer, con il telefono con l’analista, con il maestro di yoga e persino con la play staion. Con qualsiasi cosa fuorchè noi stessi.
Eppure farsi notare non può essere una capacità da premiare, tempo fa ci fu il blog del suicida, oggi quello della ragazza che si spoglia, domani magari quello di un tronista-virtuale in cerca di moglie oppure di un aspirante kamikaze che ci racconta come si farà saltare in aria in un supermercato di Lambrate. O perlomeno, dopo aver già ridotto la televisione in quello schifo che tutti denunciamo continuamente, è davvero grottesco e ipocrita che la blogsfera, sempre con il naso arricciato, sempre con il dito puntato sul mondo, sempre così prodiga di denuncie per un sistema fasullo di comunicazione, non riesce a partorire niente di più di ciò che denuncia con tanta spocchia.
Nessuno che si prenda la briga di leggere davvero i blog, nessuno che si faccia portavoce di chi ha davvero qualcosa da dire, nessuno che si scomodi dal suo blog per andare in casa degli altri in cerca di notizie, curiosità, talenti o anche solo potenzialità altrui.
Così le notizie sulla blogsfera rimbalzano nei siti più famosi senza che nessuno si sia preso la briga di “lavorarci su”.
Basta che il primo di questi siti scriva un pezzo su un adolescente nuda, e nel giro di qualche giorno tutti parlano dell’adolescente nuda dando la loro versione, frutto non tanto di una conoscenza della blogsfera come vogliono farci credere, ma della semplice posizione acquisita.
Facciamo un bel pezzo sui blog – suggerisce una testata giornalistica – e quattro, forse cinque nomi rilasciano un’intervista sulla blogsfera. Di cui spesso conoscono i meccanismi ma ignorano tutto il resto.
Così va il mondo.
Smascherato il fake dell'ormai celeberrimo Strip Blog, dove una sedicente pupattola prometteva foto di sè sempre più compromettenti in cambio di centinaia di commenti. Il set completo di foto girava già da tempo sui circuiti peer to peer con il nome "Pupa86", e in questo blog potete comodamente vedere come va a finire la storia, senza attendere che un manipolo di blogger arrapati commenti in attesa della prossima foto.
(già mi vedo Attimo deluso che riapre i libri perdendo uno dei suoi feed più preziosi... ;-p )
Trattoria "Dal Rosso" in Via Augusto Righi, Bologna. Sarebbe, sarà, mercoledì, alle 21, e fa niente se c'è il campionato o se dovete infornare il panettone. Ci si vede.
di Viss
Le poste in questo periodo sono intasate.
Se spedisci una raccomandata ti telefonano che non è ancora arrivata e il postino ti dice che è Natale.
Bigliettini di auguri.
C’è ancora chi spedisce bigliettini di auguri che acquista con cura con un certo anticipo e poi compila con una grafia leggermente inclinata e piena di riccioli non dimenticando mai un augurio particolare al piccolo caio. O tizio. O sempronio. Purchè sia piccolo.
Qualcuno addirittura manda ancora la foto di famiglia o quella del piccolo caio, o tizio o sempronio, che con la sua faccia paffuta invia gli auguri agli amici e i parenti.
Come le segreterie telefoniche delle neo famiglie: Maria, Giuseppe e Gesù non sono in casa o non possono rispondere, lasciate un messaggio dopo il segnale acustico e vi richiameremo appena possibile.
Non mancano neanche gli originali quelli che il messaggio lo lascia il pargoletto di tre anni quello che ti è già arrivato in foto per natale e che ti ha annunciato la sua nascita su un bigliettino con la cicogna e il suo battesimo con un altro bigliettino con la sua foto mentre fa il bagnetto e poi ti ha lasciato in ricordo quei confetti azzurri contenuti in un orsacchiotto d’argento e ti aspetta già per il suo prossimo compleanno con un trenino dipinto a mano su un bigliettino di cartoncino color crema.
Sarebbe bellissimo poter sostituire il segnale acustico della segreteria telefonica con il pianto del piccolo caio, o tizio, o sempronio….
Tanto fuori fa ancora molto freddo e il telefono tace.
Quest’anno che tutte le compagnie telefoniche ti regalano messaggini gratis come fossero confetti, i cellulari non sono più intasati da tutte quelle storielle natalizie che giravano fino all’anno scorso. Se eri particolarmente fortunato, lo stesso messaggino poteva arrivarti sul telefonino almeno quindici volte e per quindici volte lo rimandavi a quindici persone che a loro volta lo inviano ad altri quindici tra cui, alla fine, c’eri di nuovo tu.
Imbarazzo generale quando il messaggino con il culo delle renne ti arrivava dall’amante del marito o dall’ortolano che ti porta la spesa a casa.
Anche la casella di posta elettronica è in letargo.
Niente mail di auguri con allegato di Babbo Natale che canta mentre fa lo spogliarello. E neanche fiocchi di neve che cadono sull’albero di natale che si accende mentre in casa si accendono le luci e un cane esce sulla neve, mangia un osso e mentre parte il coro di tu scendi dalle stelle, il cucciolone si avvicina all’albero alza la zampa e ci fa la pipì.
Sguaiate risate dietro al monitor e ti giro questo cartolina di natale virtuale.
Tempo da lupi. In giardino mi si è seccato il banano e anche quest’anno l’albero di natale ecologico mi è venuto tutto storto.
Pende da una parte insieme a tutte le sue palle dorate. E non solo.
ANSA-Dopo lo scandalo Antonveneta i cittadini chiedono a gran voce le dimissioni di Antonio Fazio poichè, a loro dire, avrebbe permesso la rovina del paese. Il presidente della Banca d'italia ha risposto dicendo:" avete cominciato voi alle ultime elezioni".
ANSA-Il presidente degli Usa, George W. Bush, ha confermato di aver autorizzato intercettazioni segrete senza permesso giudiziario. Alle voci secondo le quali tutto ciò sarebbe accaduto anche in Italia, il presidente di Trenitalia risponde:"Ecco come si spiegano tutte quelle cimici sui nostri mezzi."