Questa storia delle vignette sta animando il dibattito un po' ovunque. Gli integralisti islamici hanno provveduto a scaldarlo ulteriormente dando fuoco ad un paio d'ambasciate.
Personalmente condivido e appoggio l'appello di Staino e Adriano Sofri: tutti i giornali europei pubblichino le vignette incriminate come segnale inequivocabile di compatezza per la difesa della libertà di satira. Una difesa legittima (anche prima della nuova legge padana) perchè senza l'uso di armi, ma inequivocabile: su certi principi non si retrocede.
Se gli islamici non sapranno distinguere un attacco aereo in un villaggio da una vignetta (bella o brutta che sia) sarà un problema di distanza culturale, una distanza da colmare con il dialogo e la tolleranza, che è per definizione reciproca, non da azzerare calando la braghe.
D'altraparte non ho mai visto, forse per colpa dei media, un gruppo organizzato di mussulmani dar fuoco a qualcosa quando il terrorismo si è appropriato del nome e dei simboli della loro religione per appenderli al muro dietro la faccia di un kamikaze in procinto di farsi saltare in aria in mezzo a dei civili e non sono stato certo lì a biasimarli per questo, anche se avrei gradito un altro tipo di risposta.
La mia è coerenza: se si è contrari all'esportazione della democrazia lo si è anche a quella della teocrazia.
17 Responses to “Niente esportazioni, grazie”