Fari spenti nella notte buia. Strade strade strade. Luci ai margini della città che brucia. Fumo denso che sale, brina sui vetri. Prati bagnati, grida, fiato. Stelle. Tutto ciò che c'è. Tutto ciò che basta. E b a s t a. L'odore pungente inebria i corpi fino a farli cedere sotto il peso dell'anima. Troppo per resistere. Quando si ridestano i sensi è ormai l'alba ed è troppo tardi per pensare. Agire agire agire. In fretta anche. Ed ora vediamo di rimettere le cose a posto. Dov'eravamo rimasti? Ah si, la fabbrica e i due collettori. Il resto è stato preso, impacchettato, martellato e preso a calci, sbattuto nel più profondo dei pozzi senza luce da dove è impossibile che faccia ritorno e se fa ritorno è perchè qualcosa nella gravità è andato storto improvvisamente. Chip. Girls. Sospiro. d e n s o i n t e n s o m a i m e l e n s o
E' vicino già tutto tremendamente così. Chiedo il replay.
p o s s o ?
4 Responses to “Valentine’s blues”