Omicidio Aldrovandi – Il caso continua

Il 13 gennaio scorso raccontavo in un post dei fatti accaduti a Ferrara nel settembre scorso e che ancora oggi sono fonte di accese discussioni nella nostra città. L'omicidio del giovane ragazzo davanti all'ippodromo cittadino rimane infatti una ferita aperta per tutti quanti, dopo i recenti, drammatici, sviluppi. Per quanti di voi non hanno avuto modo di seguire le notizie dell'ultimo mese, ecco in sintesi come stanno andando le cose.
L'invito è sempre quello: spargete la voce e divulgate la notizia per quanto vi è possibile, perchè non scenda il sipario su questo atto increscioso che getta una lunghissima ombra sulle forze dell'ordine.
 
Sia chiaro: la faccenda ha preso una brutta piega e si è finiti all'ovvio muro contro muro tra polizia e la famiglia. Partiamo però dal principio.


EVENTI CITTADINI - A seguito dell'apertura del blog della madre, e alla denuncia dell'accaduto per portare i fatti all'attenzione pubblica, sono stati organizzati numerosi sit-in, il primo dei quali in piazza Trento Trieste il 15 gennaio dove è emersa subito la voglia di fare e di farsi sentire che c'è negli amici e nei conoscenti del giovane Federico. Sono seguite fiaccolate, veglie di preghiere ed altri raduni silenziosi e composti sia in piazza che davanti all'ippodromo. Si è costituito un comitato, Verità per Aldro, composto dai suoi amici più stretti, che sono i promotori ufficiali delle iniziative pubbliche in città e con i quali si stanno organizzando alcuni concerti nel mese di marzo nei quali anche il gruppo in cui suono avrà l'onore di esibirsi e farsi sentire per gridare contro l'indifferenza locale.
 
ATTENZIONE DEI MEDIA - Il caso è stato oggetto di interrogazione parlamentare da parte di Rifondazione Comunista al ministro Pisanu. L'onorevole Giovanardi ha risposto in aula il 19 gennaio difendendo l'operato delle forze di Polizia. Il caso è poi finito a Chi l'ha visto?, dove anche in forma anonima alcuni testimoni hanno rivelato particolari agghiaccianti. La madre è andata ospite al Maurizio Costanzo Show, dove tra l'altro è stata oggetto di violenti attacchi da parte di altri ospiti, ed è stata intervistata da numerose radio e tv. Tutti i giornali nazionali hanno riportato la notizia. Liberazione quello che ha dato maggior risalto alla vicenda, anche nei giorni scorsi, con prime pagine ed ampi servizi dall'inviato in loco.
 
SVILUPPI NELL'INCHIESTA - La famiglia ha ordinato una perizia sulla salma con un proprio medico legale, per accertare le cause del decesso. A distanza di mesi dall'accaduto, il 17 febbraio esce il referto medico: si parla di morte per soffocamento. Non sono state le modeste quantità di ketamina ed eroina trovate nel corpo del giovane Federico ad uccidere, bensì l'asfissia sopraggiunta per essere rimasto a terra pestato dalla polizia troppo a lungo. Testimoni parlano anche di svariati minuti durante i quali il ragazzo è rimasto sotto pressione di qualche guardia iraconda che lo minacciava con il manganello. I giornali traccheggiano nel riportare la notizia, non si espongono come peraltro fatto in passato e riportano prontamente la smentita ufficiale del Questore di Ferrara. Il sindaco chiede verità, pretende chiarezza e si fa sentire in maniera comunque ancora troppo distante.
 
Il 21 febbraio la madre di Federico si decide a compiere una mossa che già da tempo voleva fare. Sul blog viene pubblicata la foto del cadavere del figlio, in uno scatto successivo alla morte il mattino stesso, della camera mortuaria. L'orrore e lo sgomento sono ora sotto gli occhi di tutti nella loro crudezza. Federico appare tumefatto, gonfio di botte che gli hanno massacrato il cranio dal quale è uscito sangue per ore, ha il labbro distrutto, il collo cianotico. L'evidenza è talmente forte che stupisce la freddezza con la quale ancora una volta le forze dell'ordine sono disposte a negare. Liberazione riporta la foto, a grandezza gigantesca, in prima pagina come maggiore notizia del giorno titolando "La madre: ecco il mio ragazzo, vi sembra morto per droga?". Riesplode la polemica e il caso anche a livello nazionale. Ferrara mormora in silenzio e fondamentalmente tace nella sua omertà fino ad oggi sconosciuta.
 
Con precisione svizzera, il giorno seguente vengono rilasciati i risultati della perizia del medico legale della Polizia. Il giovane Aldrovandi è morto per overdose di stupefacenti. I segni di percosse dovute ad atti violenti di autolesionismo che il ragazzo avrebbe compiuto non sono ritenuti sufficienti alla morte sopraggiunta quel mattino. Come volevasi dimostrare, smentita e stoccata restituita. Uno a uno, palla al centro.

Si parla di eventuali perizie dall'estero ed ulteriori indagini ma se è vero che la vicenda sembra sia arrivata ad un punto morto, conoscendo Patrizia, energica madre di Federico, sicuro dobbiamo aspettarci ulteriori azioni volte ad approfondire la questione. Noi altri si andrà fino in fondo, sostenendola nel nostro piccolo per quello che possiamo fare, cercando di rompere quel silenzio che avvolge Ferrara anche quando per una volta non è la nebbia la responsabile.

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cribbio
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