Oggi mi sono "sporcato le mani" e ho votato centrosinistra. Il centrosinistra delle Binelli, dei De Mita, dei Rutelli e dei D'Alema. Ok, magari non proprio quel centrosinistra lì, ma siamo lì.
Questa gente non mi piace, non mi è mai piaciuta e, anche ipotizzando un drammatico invecchiamento reazionario, difficilmente mi piacerà.
Però l'ho fatto e mi sono tolto un peso. Per certi farneticanti sostenitori del Cavaliere sarò patetico, ma non mi vergogno a dirlo: gli ultimi cinque anni mi hanno fatto stare male, nel vero senso della parola.
Non intendo "male" economicamente. Qualora non si fosse capito faccio parte di quella piccola minoranza che, pur non avendo sufficiente tempo e denaro per gestire costose Web-Radio allo scopo di disquisire sull'enorme culo della Ricciarelli e nonostante abbia un futuro da precario senza malattie pagate all'orizzonte, non ha visto (ancora) il suo tenore di vita intaccato "dalla crescita zero", dagli aumenti generalizzati e via andando con i cavalli di battaglia di Fassino e Bertinotti. Vabbè, lo ammetto, magari compro qualche cd e qualche libro in meno e vado meno a mangiar fuori (non inteso come piada da asporto), ma onestamente prima compravo troppi cd, troppi libri e mangiavo troppe volte fuori. Non sono queste le cose che mi hanno tormentato nell'ultimo quinquennio e, tanto per esser chiari a me del tema tasse, se non parliamo di abbassare l'Iva sulla cultura, frega molto relativamente...
Quello che mi ha fatto stare male veramente è stato il continuo tronfio calpestare lo stato di diritto, la libertà d'espressione e di satira e la dignità delle persone, immigrati compresi. In una sola parola: la nostra Costituzione. Il tutto perpetrato da parte del peggior parlamento italiano che lo stato repubblicano ricordi, popolato da servi di un ricco padrone, caricature di ex-missini, democristiani di quarta lega e barbari intolleranti e xenofobi calati dal nord. Tutti insieme appassionatamente, uniti dal motto: "Occumannà è chiu doce ro' fottere" ("Il Potere è più dolce del fottere").
Prodi, o chi per lui, può essere poco convincente, può essere espressione di interessi economici poco chiari, può essere sostenuto da una maggioranza arraffazzonata che sta in piedi con lo sputo e che magari per la maggior parte delle sue componenti simula solamente lo sdegno, l'indignazione, la rabbia, la frustrazione che ho provato io in questi cinque anni. O, addirittura, non ci prova nemmeno.
Però, cazzo, hanno una cosa che ancora li distingue da questa "destra" macchiettistica, volgare e pericolosa: il pudore di NON dire, NON fare e NON riuscire nemmeno a pensare i trequarti delle cose indegne che questo governo ha avuto la sfrontatezza di realizzare con la leggerezza di uno che legifera sulla gradazione cromatica delle strisce pedonali.
Dico di più, cinque anni fa il centrosinistra ne aveva parecchio di più di questo particolare pudore, ma si stanno facendo contagiare dal clima di impunità, di giustificazionismo popolar-qualunquista che Silvio Berlusconi ha creato nell'opinione pubblica solleticando tutti gli istinti più beceri dell'italiano medio.
I segnali di questo degrado sono già evidenti, almeno per tutti quanti quelli che non giocano a fare i cinici realisti o che dormono aspettando che qualche rivoluzione li svegli russando.
Ecco, io non ho votato "un'alternativa di governo", "un progetto economico serio" o "una politica estera convincente", io ho dato il mio piccolo, insignificante contributo a mettere un puntello al decadimento strutturale di questo meraviglioso paese facendo l'unica cosa realistica: mandare al governo la parte non ancora completamente marcia del panorama politico, nella speranza che questa responsabilità li metta nella condizione di vergognarsi a dire, fare e anche solo pensare certe porcate.
Spero di non essere solo, perchè anche qualora le cose dovessero andar bene, ci sarebbe ancora moltissimo da lavorare per salvare il centrosinistra.
Da se stesso.
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