Giusto ieri Bertinotti, Presidente della Camera in-pectore, ha dichiarato che "bisogna combattere le condizioni di monopolio, duopolio o di oligopolio" e che quindi "mediaset va dimagrita, in termini di reti e di pubblicità". Le sue parole hanno causato reazioni scandalizzate da parte del centrodestra, d'altraparte il loro padrone è pur sempre il proprietario di Mediaset, ma critiche sono arrivate anche dal centrosinistra.
Oggi Prodi è intervenuto per "stoppare bertinotti", invitandolo ad attenersi al programma dell'Unione.
Peccato nel famigerato programma (pag. 265) ci siano scritte queste cose...
"Vareremo inoltre una normativa per tutelare la concorrenza nel sistema della comunicazione, eliminando le attuali distorsioni , favorendo e regolando l'evoluzione tecnologica. Ciò mediante la previsione di limiti alla concentrazione delle risorse economiche nei singoli mercati di cui si compone il sistema della comunicazione, e di limiti riferiti al sistema nel suo complesso, basati anche sul criterio della capacità trasmissiva utilizzata dai produttori di contenuti"
queste:
"Per garantire e valorizzare il ruolo dell’emittenza locale per il pluralismo e l'economia, oltre ad operare sulle attuali distorsioni del mercato pubblicitario e della concorrenza, reintrodurremo la riserva di risorse frequenziali destinate alla comunicazione e informazione locale e comunitaria"
queste:
"applicazione delle misure di sostegno già previste dalla legge 422 del 93 e del ripristino del tetto alla raccolta pubblicitaria previsto dalla Legge Maccanico, ma possono anche essere studiati idonei tetti di spesa per le campagne pubblicitarie delle PMI sulle reti nazionali e per le telepromozioni"
e a pag. 275 e 276 queste:
"Nei principali paesi europei il servizio pubblico è affidato a società pubbliche. Nel nostro paese è quindi alla Rai che spetta il compito, di assicurare per l'oggi e per il domani, il servizio pubblico radiotelevisivo. [...] Per realizzare questo obiettivo attueremo inoltre una politica volta a cancellare le distorsioni del mercato pubblicitario, che oggi è concentrato e squilibrato come nessun altro mercato in Europa, garantendone l'apertura attraverso rigorosi meccanismi di controllo e incisivi strumenti antitrust, per evitare, al contempo, che una quota sproporzionata degli investimenti pubblicitari continui ad essere sottratta allo sviluppo della stampa quotidiana e periodica. [...] Il servizio pubblico è affidato al pubblico"
Cos'è che non ho capito bene?
1 Response to “Tutto un programma”