L'esordio dell'Italia ai Campionati del Mondo, di solito è una sfera di cristallo di difficile intepretazione. Spesso partire male significava finire bene. Ma le statistiche sono fatte per dare una parvenza di prevedibilità a una materia, il calcio, completamente fuori da ogni certezza matematica. Cosa contava dunque vedere, nella prima partita del mondiale germanico? Due cose. La prima, e la più ovvia, il risultato. Abbiamo vinto con punteggio rotondo, e siamo ora a pari punti con l'altra vera avversaria del girone, la Rep. Ceca. La seconda, forse non meno importante dei tre punti, era lo spirito. Qui si sono viste le cose migliori, e non soltanto dallo schieramento in campo, dalla disposizione tattica e dalle nostre giocate. La mia più grossa curiosità era scrutare negli sguardi dei nostri calciatori tendenzialmente fighetti e gelidi, rispetto all'ardore di altre nazionali, e sperare di scorgere il "sacro furore agonistico", memore di pallidi esordi come, per esempio, nello scorso Europeo in Portogallo. Là furono zombie a passeggio per il prato verde, qui, sin dai primi minuti e dalle azioni da gol sbagliate, ho notato mascelle serrate, occhi saettanti e pugni chiusi a incitare e incitarsi. L'Italia ieri sera ha dimostrato di essere una squadra viva, effervescente naturale, come raramente avevo visto negli ultimi anni. Non è ancora il momento di dare meriti a chi ha saputo infondere vigore e brio ai nervi azzurri, essendo soltanto la prima gara. Si possono notare grandi prestazioni di velocità e concretezza da parte di Pirlo, Perrotta e De Rossi, un centrocampo finalmente di stampo "europeo" e non solamente italiano. Una difesa solida, un reparto avanzato con il colpo in canna, una luce negli occhi che ha acceso migliaia di giovani festanti per le strade. Per essere l'inizio, scusate se è poco.
0 Responses to “Con quelle facce un pò così”