Il risultato del referendum sulle modifiche costituzionali e federalismo ha rimesso la palla al centro. Purtroppo.
Nel centro-sinistra già si strofinano le mani al pensiero di poter perdere i prossimi quindici mesi a pensare al regionalismo, al federalismo e all’assetto politico istituzionale del Paese. Naturalmente anche i centristi (di qualsivoglia specie e natura) non vedono l’ora di cambiar nulla partorendo topi attraverso montagne. Per tacer della destra, ormai oltre la soglia della vergogna, che perde pezzi come rotativa impazzita e che grazie ai prossimi, imminenti litigi governativi, potrà recuperare una sua visibilità di contrasto, sempre indecente, ma almeno di contrasto.
E siamo sempre allo stesso punto: come si può parlare di regionalismo (federalismo o devolution) in un Paese come questo? Sinceramente, c’è qualcuno che ha il coraggio di pensare che il regionalismo (o quell’altra roba lì) possa risolvere i problemi di un Paese allo sfascio? metà del paese, il nostro meridione è in una crisi perenne, fuori della legalità, in pieno sottosviluppo: mi meraviglio come Al-Qaeda non c’abbia già fatto un pensiero. E questi pensano al federalismo e si stupiscono che quello che rimane del paese li manda a fare un giro. Eppoi, che cosa se ne fanno i Lombardo-Veneti del federalismo, qualcuno se l’è mai chiesto? Sperano di agganciare sviluppo e globalizzazione? Ma le avete mai viste, voi, le piccole realtà produttive del Lombardo-Veneto? Scusate se generalizzo, ma dico, ma vi sembrano gente in grado di competere con la modernità?
Ma fatemi il piacere per favore, basta con questa fola del Lombardo-Veneto che traina l’eccellenza e lo sviluppo del paese: sono decenni che siamo appesi a ‘sta storia, mentre il meridione è in mano alla mafia, il nord in mano agli scandali di ogni genere, e la classe politica incapace di intercettare la realtà. Che vogliono questi qua, si può sapere? E vogliono le strade, e vogliono pagare meno tasse, e vogliono i cinesi fuori dai coglioni, e vogliono licenziare quando gli pare, e vogliono il Made in Italy sulle scarpe delocalizzando in romania, e vogliono i lavoratori stranieri nelle fabbriche, e vogliono la svalutazione così esportano comodamente, e poi? Che vogliono ancora? Lo stipendio dallo stato? La medaglia d’oro? Ma si dessero da fare con ricerca e sviluppo, lingua straniera, etica del lavoro e ampiezza di vedute, si leggessero un libro ogni tanto, invece di passare la vita a brontolare su quanto sono sfigati, loro, la locomotiva d’Italia e la devoluzione con le mercedes.
Non sono tutti così, si potrebbe obiettare. Ok, e gli altri dove stanno? Battessero un colpo con l’eccellenza della loro attività, il prestigio dei loro bilanci in attivo (trasparenti, please), quel minimo di cultura che occorre a gestire la diversità, si facessero modello vero, una buona volta, non quello falso di antica memoria, che abbiamo visto com’è finito, fatto di sfruttamento, immigrazione, svalutazione e zero investimenti. Invece no! meglio lamentarsi e chiamare la mamma (lega), bestemmiare i negri cattivi e pensare alla devoluzione con la pistola a tappo nella tasca.
Sapete, invece del regionalismo che dovrebbe fare un governo che si rispetti? Dovrebbe far uscire il meridione dalla condizione vergognosa in cui si trova, dovrebbe liberare energie, dare mazzate alla mafia e buttarla a mare a calci nel culo, creare lavoro, legalità, cultura, spostare il baricentro sul mediterraneo, andare a parlare con i paesi del maghreb e israele, sedersi in terra con loro, aiutarli con gli aranceti, commerciare, esportare diritti e tecnologia, e importare cultura, musica, gastronomia, creare gruppi di lavoro, concedere diritti speciali e franchigie a chi è pieno di idee, straniero o italiano che sia, premiare la voglia di lavorare, un governo come si deve dovrebbe contaminarsi con l’unica area geografica che ancora può darci qualcosa, dovrebbe fare del meridione un ponte stupendo dove ci si diverte, si lavora, si fa letteratura, si guadagna, si tira tardi, si esportano modelli sostenibili, e poi vediamo dove vanno a finire la devolution e il Lombardo-Veneto, nella cui capitale (Milano) le mostre chiudono alle 19.00 e poi tutti a letto, che tristezza. La voglia di andare in svizzera, ci mancava questa, che poi chi se li prende questi, manco lavorassero bene. Tiriamo su l’italia intera, poi pensiamo al principio di sussidiarietà, a nord come a sud. E per favore, lo dico a chi sapete: è ora di cominciare a lavorare.
State bene. Cyrano.
12 Responses to “E basta con ‘sto federalismo!”