Secondo me il Tetris è la più perfetta metafora della vita intelligente su questo pianeta. Non solo perché non puoi vincere ma soltanto provare a far durare la partita più a lungo possibile. Pensate ai parallelepipedi che cadono come a delle piccole unità di energie emotive: adesso pensate ad ogni parallelepipedo caduto in una posizione sbagliata come ad un piccolo infarto neuronale, un filamento di nevrosi, uno sclerotizzarsi del tessuto emotivo che intasa il libero fluire delle energie. Pensate alla fatica per uscire da una combinazione sfortunata di pezzi sputati fuori dal generatore random. Pensate a come ogni nuova mossa sbagliata porti sempre più rapidamente al collasso del sistema ed alla fine della partita. Pensate a come una somma di mosse sbagliate disegni rapidamente un panorama di ansia, paura, soffocamento e perdita di lucidità. Pensate al senso di sconfitta che accompagna la fine anche della migliore partita a Tetris: la sensazione di “però potevo fare meglio”
(Questa splendida metafora della Vita, saltata fuori proprio a Ferragosto, è tratta da questo sentito post di Fabio De Luca).
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