Gianluca Neri si interroga sulla veridicità dei complotti anti-11 settembre che negli ultimi tempi stanno facendo discutere mezzo mondo. Non ho mai sopportato chi va a trovare ogni volta il pelo nell'uovo cercando per forza una spiegazione cospirazionistica a tutto ciò che accade e quindi mi trovo ad essere in pieno accordo con le sue parole. E' vero, il carburante negli aerei non era sufficiente a provocare l'esplosione. Eppure è accaduto. Una torre di tale statura non può collassare così su se stessa ma dovrebbe cadere in altro modo. Certo, può essere. Il palazzo a fianco delle torri è caduto da solo ore dopo ma non è stato colpito dal crollo delle Twin Towers. Già. Quante migliaia di variabili sono state in gioco quel giorno e quante gli ingegneri sono in grado di prevedere o calcolare con esattezza per dire che non poteva accadere ciò che è accaduto? Troppe.
Allora che vogliamo fare? E' il caso di pensare all'ipotesi peggiore con un Bush capace di progettare una simile atrocità per andare a giocare alla guerra? Mi sembra eccessivo e fortemente improbabile. Gianluca ha perfettamente ragione quando fa notare che FORSE la soluzione più sensata sta in quella più semplice ed evidente. Abbiamo visto delle immagini in tv, abbiamo letto, sentito, discusso tutto quello su cui si poteva discutere. Le cose sono andate così e sono diventate Storia. In qualche modo quel giorno ha cambiato la politica mondiale e la storia moderna, segnando un netto confine tra il Novecento della Guerra Fredda e il Terzo Millennio, dove pare sempre più evidente lo scontro di civiltà tra due modelli fortemente diversi che hanno convissuto a stento per secoli. E' andata così, ed è andata male. Facciamocene una ragione e rimbocchiamoci le maniche per una più serena convivenza tra il mondo occidentale e quello orientale, a partire dai nostri quartieri, dalle nostre città, a partire da noi.
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