Grazie $iae, bombardaci Pieeero!

viprego.gif C'è questo grazioso localino del centro cittadino che fa serate dal vivo con musica live. Ieri sera eravamo a suonare noialtri, come già avevamo fatto nei mesi scorsi sempre nello stesso posto con discreto successo. Funziona così: noi ci occupiamo della musica, dell'impianto, dell'organizzazione della serata. Il locale si occupa della burocrazia, dell'agibilità, dei compensi, della $iae. Mi sembra pure giusto.
Son le 22.30 circa quando gustiamo un ottimo vin brulè davanti alla porta in attesa di dare fiato alle trombe. Come in un libro scritto male, giunge la notizia dell'arrivo di un ispettore $iae. La padrona del locale si rivolge a noi con retorica domanda e dalla faccia si capisce già che se la sta vedendo brutta:
- Ragazzi, c'è l'ispettore. Siete in regola con l'agibiltà Enpal$?
Ovviamente no, spettando a loro il compito di regolarizzare la pratica.

Quello che dovete conoscere arrivati a questo punto della storia, è che in realtà per snellire la faccenda da un anno a questa parte soltanto tre degli otto componenti della nostra band sono iscritti all'Enpal$. Il sottoscritto, il bassista e una delle sassofoniste.
Viene convocato per primo il bassista dal tizio $iae, un giovanotto ormai vecchio e canuto con l'aria inquisitrice  da bobby di provincia, il cappotto e la sciarpa e una squallida flemma finto amica. Concordano una versione dei fatti, firmano incartamenti, mostrano documenti. Dichiara che non abbiamo pattuito un compenso per la serata, che di solito suoniamo circa una volta al mese, quando va bene due, e che l'ultima volta abbiam preso un compenso X nella data in provincia di Bologna il giorno X.
Poi manda al posto l'interrogato e dice "Avanti il prossimo". Il bassista torna da noi, ci spiega la versione dei fatti da raccontare e ci lascia andare da lui.

Quando riceve me e la sassofonista insieme è quasi spazientito:


- Sentite, non prendiamoci in giro, visto che vi ha già detto tutto il vostro bassista, vi prego di confermarmi almeno la versione dei fatti riguardo il vostro gruppo. Facciamo in modo di fare il danno minore, vi faremo suonare, anche se la responsabilità è del locale, dobbiam mettere a verbale alcune cose. Quand'è stata l'ultima volta che avete suonato fuori?
- Ehm... il mese scorso, in provincia di Bologna.
- Quando di preciso? La data.
- Non lo so, no mi ricordo.
- Ma dai, no ricordi?
- Eh, no.
- Quanto vi hanno pagato?
- Ah guardi, non ne ho proprio idea di quello.
- Come fai a non sapere quanto vi hanno dato?
- Non mi occupo io delle riscossioni dei compensi.
- Saprai pur quanto hai avuto in tasca, no?
- No. Manco una lira. Teniamo tutto in un fondo comune.
- (diffidente) Uhm...vabbè. Diciamo 150 euro? Siete in tre, 50 euro a testa?
- Vada per 150 euro.
...e così via.

Al termine dell'interrogatorio il tipetto non accenna ad andarsene. La gente nel mentre è in subbuglio, il concerto non inizia e sono già le undici e un quarto, non capisce che sta succedendo.
Il palco è pronto con gli strumenti, che fortunatamente da lontano l'Inquisizione non vede. Ci son otto strumenti pronti a suonare, ma risulta che il nostro gruppo è formato da solo tre elementi, e questi - e solo questi - devono andare ad esibirsi. Peraltro un gruppo formato da una tastiera, un basso elettrico e un sassofono non fa sicuro molta strada.

In attesa che il soggetto sloggi iniziamo a suonare in tre, non potendo far altro che fingere un gruppo inesistente. Esilarante. La gente ride, noi sforniamo repertorio da osterie e improvvisazioni idiote sull'aria di temi noti:
- Se qualcuno conosce questo pezzo può venire a cantarlo, qui c'è casualmente un microfono!
Puntualmente ad ogni brano il nostro cantante, celato tra il pubblico, si propone di cantare.
- Se qualcuno sa suonare una batteria può venire a suonarla, ce n'è giusto una montata qui alle nostre spalle!
Tra chi non capiva, chi sapeva e sghignazzava e chi è andato via, abbiam passato il più confusionario quarto d'ora di esibizione dal vivo che io ricordi. E in vita mia posso pure aggiungere al curriculum di aver fatto il buffone in un locale.

Poi il bobby è andato via, qualcuno ha fatto cenno di via libera dal fondo del locale.
Piero ha imbracciato la chitarra, mandato affanculo la SempreCara$iae e iniziato a cantare dal microfono che lo attendeva. Sono saliti man mano tutti: si è finalmente cominciato. Questa volta come si deve, fottendo il sistema, senza dare nell'occhio, sempre fedeli alla linea.

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cribbio
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