I limiti nostrani al dialogo sulla bioetica.

La morte di Welby offre nuove scuse per ritardare ulteriormente un dibattito serio e doveroso su argomenti delicatissimi riguardanti la bioetica che in Italia è impossibile affrontare a causa sia della presenza piuttosto invasiva della Chiesa Cattolica sia della manipolazione becera assai poco corretta che si fa di certe situazioni.
Quello di Welby è un caso molto particolare. Aveva chiesto di non essere attaccato al ventilatore in caso di crisi, aveva chiesto di non essere rianimato di essere lasciato morire. All'epoca.
E' stato invece soccorso dalle stesse persone che ora l'hanno accompagnato, seppur con dolore, fino alla fine, allora non fu rispettata la sua volontà, E' difficile anche solo pensare di trovarsi in situazioni simili se non ci si è passati. Trattasi di aspetti diversi della soggettività.
Il problema è che certe questioni, vedi la definizione di "accanimento terapeutico" non possono essere soggettive. Welby considerava la sua una situazione di accanimento terapeutico, persone in stati analoghi continuano a sperare che la scienza faccia il miracolo. Non si può parlare così alla carlona di accanimento terapeutico nel momento in cui si parla di persone con la mente lucida in grado di provare emozioni ed esprimere lucidamente pareri propri.

Si può invece aprire un ragionevole dibattito per tenere conto di una volontà espressa lucidamente, reiteratamente in presenza di testimoni e di motivazioni valide laddove si sia dimostrata l'assenza di qualsiasi influenza o manipolazione.
Ma son questioni delicate, e chi le affronta necessita di preparazione medica, di cultura in ambito di normativa bioetica e di una grandissima distanza da qualsiasi ideologia o dietrologia di sorta.
Ora noi tutti ci possiamo indignare, possiamo offire il nostro sostegno, il nostro conforto e la nostra comprensione oltre ogni limite. Ma non è cavalcando l'onda emozionale che si arriverà a una normativa seria in proposito. Analizzando caso per caso non si arriva da nessuna parte.
In questo momento la maggior parte di coloro che han seguito la vicenda hanno un'idea scorretta di quel che è successo. Un'idea nella maggior parte dei casi dettata da preconcetti.
Lo dimostra anche una certa intransigenza verbale che si ritrova nelle discussioni in materia, che va a precludere il dialogo laddove per un passo indietro se ne fanno quindici avanti.

Di fatto non si può legiferare partendo da presupposti sbagliati, e la cosa peraltro più grave è che comunque la si veda il nostro parlamento non ha le competenze per farlo in maniera corretta.
Ora c'è stato il caso mediatico, Welby ha avuto ciò cu agognava (l'avrebbe avuto in tutti i casi, chè in Italia è pratica comune) ed è stata rispettata la sua libertà di individuo. Io però personalmente mi ritrovo a constatare quanti falsi miti sian stati creati per alimentare polemiche, in nome dell'una o dell'altra "squadra", il tutto su un "caso". Scottante e che va a toccare  una fascia trasversale dell'elettorato, quella del "dolore", e nessuno può rimanere indifferente.
Non è però andando avanti a dietrologie che si costruirà qualcosa di serio in ambito bioetico e medico.
E l'"evento mediatico" tra pochi mesi sarà un mero ricordo nellamente dei cittadini, dei giornalisti e dei politici italiani che staranno a dibattere sul fatto che le mezze stagioni sono tornate.
Ed essendo una che i radicali li ha votati provo una gran tristezza, come all'indomani delle politiche.
Sarà colpa mia, chè in fondo le mezze vittorie di Pirro mi han sempre fatto un po' pena.

4 Responses to “I limiti nostrani al dialogo sulla bioetica.”


cribbio
Comments are currently closed.

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

Le migliori foto di Berlino Do not walk outside this area:
le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
Previously, on Lost

I migliori album degli anni ZeroL'inutile sondaggio:
i migliori album degli anni Zero

Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

Archivio