Qui a Torino, la notizia è filata abbastanza sotto traccia. Forse troppo, date le circostanze spazio-temporali.
Perché a quanto sembra Forza Nuova, quel simpatico gruppuscolo di nostalgici dei treni che arrivavano in orario, ha deciso di indire una manifestazione sulle SS. E - tanto per non gettare benzina sul fuoco - l'iniziativa doveva cadere il 26, a poche ore dalla "Giornata della Memoria", sacrosanto monumento alla liberazione di Auschwitz.
Poi la data è differita al 9-10 febbraio, a causa delle proteste (verbali) di alcuni comunisti, che minacciavano di organizzare il proprio presidio antifascista in una piazza vicina.
Nessun annullamento, quindi. Perché?
È bastato ammantare l'evento di una patina pseudostorica, sfoderare la diatriba su "chi ha fatto più vittime, Hitler o Stalin?" e mischiare il tutto con una buona dose di faccia tosta.
«Si terrà in un luogo privato, al chiuso», dicono i responsabili. Dunque non ci sono le premesse per un veto della Questura. Che i comunisti protestino pure, in piazza Bernini.
Emblematiche le parole di Dario Troiano, consigliere (ça va sans dire) di Forza Italia: «Mi oppongo al tentativo di impedire la manifestazione non perché io abbia qualche simpatia verso il nazismo o i suoi ideali, ma perché, dato e non concesso che il convegno di cui si parla sia un'apologia delle SS, in questo caso la cura mi sembra peggiore del male.»
Insomma, i piccoli Pilato se ne lavano le mani. Guai a sospettare che lo facciano per taciute affinità con un'ala estrema, loro che in fin dei conti stanno da quella parte lì ma, come dire, un po' più al centro. La libertà di parola ed espressione prima di tutto. Anche quando calpesta, in maniera disgustosamente provocatoria, il ricordo degli orrori passati. E se si tratta di andare contro alla controparte comunista, probabile fiancheggiatrice di chi ama cuocere i bambini nel gulasch, tanto meglio.
Al di là del disgusto nei confronti di un'idea simile, mi chiedo che fine abbia fatto il reato di apologia al fascismo (o al nazismo che sia) se basta così poco per eluderlo, e per dar spazio ai deliranti propositi dei forzanuovisti. Che saranno pure pochi rispetto all'immensità dell'universo in espansione, ma non per questo fanno meno paura.
Vi consiglio, a titolo di studio antropologico, un tour nel loro sito.
E suggerisco un giretto anche a lei, signor Troiano, che si autoproclama paladino dei diritti civili e delle «libertà democratiche». Legga bene le parole. Guardi i manifesti, le fotografie. Valuti attentamente le idee che, con tanto spreco di politichese, si promette di tutelare. Faccia uno sforzo di memoria e mi dica se quelle croci non le ricordano niente, ma proprio niente.
Dopodiché, a scanso di equivoci, i suoi "dato e non concesso" se li tenga per sé.
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