In questo post Giulia esprime tutta la sua esasperazione nei confronti dei beoti invadenti che girano per le italiche strade. Va pure oltre, indicando l'espediente migliore per estirpare l'erba cattiva: estirpandola con le proprie mani, per l'appunto, procedendo oltre la normale soglia di frustrazione che spesso più che una molla rappresenta una vischiosa colla che intrappola ogni spirito di ribellione. Noto tuttavia che anche in questa occasione spunta tra le pieghe del discorso (e dei commenti, sono arrivati a 85 nel momento in cui scrivo) lo sparuacchio di tutti gli "indici-puntati" contro esponenti di qualche categoria (termine orribile): signore e signori, il Generalizzare. Parebbe infatti che l'importunare per strada sia una malattia endemica del genere Maschile, un gene che in taluni uomini esce allo scoperto mentre in altri non è comparso, in ogni caso trattasi di caratteristica specifica di un insieme di persone. Certo, l'evento contrario (ragazze che importunano) non avviene mai, e basterebbe qui per chiudere la partita. Invece vorrei allargare l'orizzonte della discussione, citando altri classici esempi (tedeschi nazisti, siciliani mafiosi, juventini ladri, ecc.) arrivando a chiedermi: le categorie cui appartieniamo sono le vere responsabili di certi malcostumi? Per dire, io sono maschio epperò non ho mai fischiato dietro a una gnocca per la strada, in questo certamente aiutato dalla mia patologica timidezza ma soprattutto perchè dispongo di un briciolo di educazione. Ci sono tantissimi maschi che si comportano come esseri umani e non come scimmie in calore, e non sono miracoli casuali dell'evoluzione genetica. Sono esemplari dotati della vera discriminante nei discorsi "sociologici": lo spirito critico, indispensabile strumento che ci rende accettabili sotto il piano umano. La generalizzazione porta troppe volte a condannare innocenti e garantire un alibi a esseri sottosviluppati privi di una massa critica che gli consenta di rendersi conto e di evitare di comportarsi come dementi irritanti. La scoperta dell'acqua calda, me ne rendo conto, ma il Generalizzare troppo spesso (non in questo caso, Giulia lo precisa bene nei commenti) è la coperta di Linus per gli accusatori e una semplificazione che non rende giustizia a chi ci prova, a usare almeno uno sputo di spirito critico. Sul banco degli imputati c'è spazio solo per una persona, e ci si sale uno alla volta.
Purtroppo, siamo ancora lontani dalle Utopie. Quindi fanculo ai benestanti fighetti, agli americani mangiasvizzere e ai tredicenni idioti che mi tagliano la strada al mattino in bicicletta.
7 Responses to “Con i dovuti distinguo”