Chi sabato si aspettava di vedere in piazza chiappe chiacchierate, tette di silicone, piume di struzzo e atteggiamenti volgari e provocatori ci sarà rimasto male. Perché a piazza Farnese è probabilmente andata in scena una delle migliori manifestazioni a cui abbia mai assistito negli ultimi anni. Attenzione: ho scritto manifestazione e non manifestazione di protesta proprio perché tutte le associazioni e le persone che sabato si sono radunate in un luogo simbolo della laicità come piazza Farnese hanno chiesto a gran voce diritti, manifestando per e non contro qualcosa. Fischi giusti e meritati per gli esponenti del Governo presenti, così come per i parlamentari dell'opposizione saliti sul palco.
Da oggi sarà più difficile per tutti parlare di pagliacci in fuseaux viola che reclamano per qualcosa che non può essergli concesso. Chi sabato era in piazza aveva il più classico e rassicurante aspetto normale. Quello tanto caro a Ruini e Mastella.
C'erano impiegati, avvocati, insegnanti e semplici studenti. Tutti composti, consapevoli e stufi di promesse elettorali e accuse ingiustificate. Il dibattito sui Dico impazza nei salotti tv: credo che il discorso più rozzo che abbia mai ascoltato in vita mia sia stato quello pronunciato da Roberto Castelli (oddio, un ex Ministro della Repubblica) a Porta a Porta. Vorrei chiedergli perché secondo lui il riconoscimento di una pensione di reversibilità, la condivisione dei beni immobili o l'assistenza durante la malattia e la morte sarebbe un attacco alla famiglia. Vorrei chiedere anche a Mastella (oddio, un Ministro della Repubblica), il signor pernacchia, perché due persone dello stesso sesso non hanno lo stesso diritto di amare del padre di famiglia, che tradisce la moglie con una giovane amante o tanto peggio con un transessuale sul Lungotevere?
E' il momento di scendere in difesa della laicità dello Stato italiano. L'ingerenza vaticana nella vita politica ha superato ogni limite. Basta con la teoria dei piccoli passi per non spaventare l'elettorato cattolico. L'elettorato cattolico non esiste. E' solo una massa di gente senza ideali politici pronta a votare per il primo consigliere comunale che gli promette qualcosa in cambio. All'elettorato cattolico non interessa nulla del deficit pubblico, del precariato, dei diritti del prossimo. L'importante è che non si intacchino quei pochi privilegi concessi in passato dalla dittatura democristiana a cui hanno strizzato l'occhio per semplice interesse di pancia e non certo per paura dei comunisti o per ragion di Stato. Ora è giunto il momento di ripagare quelli che non sono stati ai giochetti clientelari, quelli che nonostante tutto non si sono piegati al sistema e che tanto meno hanno sottoscritto patti con il diavolo. E poi la gonna non era da froci?
26 Responses to “Uomini con la gonna”