Confesso di aver guardato con piacere alle immagini dei congressi finali dei DS e della Margherita. Ma che bello, ma che bravi. Sull'onda dell'entusiasmo quando nasce qualcosa di nuovo sembra che di colpo tutto si risolva magicamente soltanto dandosi un tono di contegno e cercando di celare dietro ad un nome consuetudini ormai note. Si fatica a capire questi sorrisi di facciata nel sostenere convinti qualcosa che nuovo non è. Un contenitore, chiamiamolo così, di due partiti: se lo vogliamo un guazzabuglio di correnti e sottogruppetti che litigheranno su ogni argomento ancor più di quanto facciano già internamente al partito oggi. Come poter pensare di far convivere democristiani e comunisti sotto lo stesso tetto? Dice: hanno obiettivi comuni. Certamente, ma anche tante idee assai diverse che emergeranno ad ogni dibattito. Può andar bene al governo, come coalizione, ma non regge come partito, dove sono le idee a dover essere condivise e ad ispirare tutti i suoi iscritti.
Superare la logica dei partiti in Italia non mi pare oggi ancora possibile. Basti pensare ai troppi interessi che ognuno di questi signori al potere si tiene stretto da ormai svariate legislature. Volete fare qualcosa di nuovo? Abbiate allora l'onestà di farvi da parte, dopo esservi riuniti in una Costituente degna di tale nome, aver scritto le regole, le basi di quello che sarà un nuovo soggetto politico moderno e davvero capace di fare politica in modo distante da quello che conosciamo. E poi lasciate spazio ai giovani, alle idee nuove e ai volti senza barba che ogni giorno si danno da fare e portano avanti progetti per il bene comune. Si dia spazio davvero alla società civile, al popolo delle primarie. Si costituiscano comitati, cantieri, fucine di idee affinchè esse circolino davvero e diventino proprietà di tutti per un progresso del paese pienamente popolare. Voi andate a casa, a pesca, state con le vostre famiglie o godetevi la cospicua pensione. Ecco, solo in tal caso ne possiamo parlare.
Ma i teatrini, le strette di mano e i sorrisi di oggi dei soliti leader da Prima Repubblica, lasciano un'aura di tristezza appena il giorno seguente, quando ci tocca pensare ad un potenziale simile che rischia di essere tremendamente sprecato. Avete un'appuntamento con la Storia, un'occasione da non perdere.
Non lasciate che il Partito Democratico sappia di stantìo già dai prossimi mesi.
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