Le dimissioni farlocche di Selva

Qualora fosse vera quella strana teoria secondo cui esisterebbe un fantomatico "Partito del Corriere" che trami e brami per arrivare ad un governo istituzionale - e in questo piano rientrassero quindi le intervistone a Monti, i comizi di Montezemolo, il libro di Stella e Rizzo, eccetera - mi risulterebbe molto difficile pensare che quei buontemponi (eufemismo) di Buttiglione e Selva non siano parte del complotto, eroici kamikaze pronti al sacrificio personale pur di far giungere il paese il prima possibile al climax dell'antipolitica militante (ci manca solo che il Corriere vada in edicola coi dvd di Beppe Grillo a 9,90 € e tutto quadrerebbe, in effetti).

Detto questo, però, occorre dire una cosa per frenare i facili entusiasmi di molti: le dimissioni di Selva sono farlocche almeno quanto quelle di Turigliatto. Si da il caso che il regolamento parlamentare stabilisca che le dimissioni di un senatore per essere esecutive debbano essere approvate dall'aula, che si esprime a scrutinio segreto. Non è necessario che io vi ricordi la situazione numerica a Palazzo Madama.
Franco Turigliatto aveva promesso in fretta e furia le dimissioni dopo essere diventato l'uomo meno stimato (sic) del centrosinistra italiano: per inciso, ci ha ripensato ancora prima che le farraginose procedure regolamentari facessero arrivare il momento del voto. Ora, capisco le anime candide, ma suvvia: credete davvero che la Cdl sia pronta a rinunciare ad un senatore con una tale nonchalance?* Vedrete: Selva chiederà scusa, dirà che non lo farà più, non andrà in tv per qualche mese e nel frattempo - qualora si arrivasse al voto - lo scrutinio segreto respingerà senza troppi problemi le dimissioni farlocche. Dopo essersi giovato dell'ambulanza, Selva si avvarrà di senza troppi problemi di un bel.. pronto soccorso.

* Aggiornamento: a seguito di alcune segnalazioni ho fatto una ricerca veloce e mi correggo. A seguito di dimissioni di un senatore subentra il candidato che segue immediatamente l'ultimo degli eletti nell'ordine progressivo della lista cui apparteneva il senatore dimissionario: quindi Selva sarebbe sostituito da un altro senatore di An. Sul fatto che l'aula approvi le dimissioni, però, sono piuttosto scettico: le dimissioni di Livia Turco, tanto per fare un esempio, sono state già respinte per tre volte, e Selva ha già fatto retromarcia.

2 Responses to “Le dimissioni farlocche di Selva”


cribbio
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