Girandomi nel letto ho pensato a te stanotte. Ho pensato ad una canzone il cui ritornello ossessivo si ripeteva nella mia mente di seguito, di seguito, di seguito... Ti vedevo felice, tenendomi per mano e al contempo mi scoprivo così fragile, vulnerabile... Luglio e il suo caldo afoso e le serate dove invece c'è vento e bisogna coprirsi e non si capisce mai come vestirsi. E che due palle ste stagioni pazze aggiungerei. Avevi i capelli sciolti al vento e cantavi, mi sono sentito di colpo adulto, volevo proteggerti senza sapere da cosa. E poi vecchio, malandato su una tazza del cesso ad espiare i miei peccati... Ma da cosa ti avrei protetto? Una piccola donna forte come te non sarebbe venuta giù nemmeno con una tempesta. Una roccia sotto quel viso di miele apparentemente gracile e bisognoso di cure. Una bimba tenace dentro quel corpo morbido e liscio. Ho cercato inutilmente di insinuarmi tra le pieghe del divano letto in una posizione comoda, ho guardato venire giorno, ho fissato l'orologio a lungo. Quanto è lunga da passare un'ora quando non si ha niente da fare. Ho pensato di morire, che mi avreste trovato in bagno al mattino riverso in terra. Forse solo svenuto ma sono sempre pessimista. Avreste notato che mi ero allacciato solo alcuni bottoni della camicia per fare in fretta. Morire in camicia, che ridere. Lord fino alla fine, vestito da inglesino come alle elementari. O peggio, con due ceffoni mi avreste svegliato e tirato su... Che imbarazzo! Ma ho riguadagnato il letto da me, malandato, non volevo disturbarti svegliandoti in piena notte. Sei sempre troppo gentile con me. Siete sempre troppo gentili con me. Tuo padre al bancone a mezzanotte pareva un barman che dispensava panini deliziosi e nettare degli dei quando forse voleva solo andare a letto.
Alle cinque del mattino eravamo solo io, un lenzuolo stropicciato e i tuoi occhi sinceri quando una tregua di qualche ora mi ha concesso il sonno che dopotutto meritavo. E tu avevi vestiti adatti per le tue guerre stellari. E tu avevi vestiti adatti per le tue guerre stellari. E tu avevi...
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