Non è Alberto, non è colpa sua, ammesso che possa chiamarsi colpa una cosa così, però fa specie, fa paura, se vogliamo, orrore, in qualche modo, vederlo, vedere Alberto, Alberto Stasi, quello che forse, chi lo sa, ha ammazzato la fidanzata, ma probabilmente no - di sicuro l'ha trovata squartata sul pavimento, la fidanzata, meno di tre mesi fa, e s'è fatto pure qualche giorno di carcere - fa impressione, dicevo, fa specie, vedere questa persona, a tre mesi da quel giorno, e tuttora in piena bailamme, visto che resta l'unico indagato per l'omicidio di Garlasco, fa spavento vedere Alberto paparazzato come un divo del teleschermo in giro per locali pubblici, insieme ad amici, amiche e, forse, anche qui ci vuole il periodo ipotetico, una nuova fidanzata, una ragazza sorridente proprio com'era sorridente Chiara Poggi prima che qualcuno, non si sa ancora chi, pensasse di allargarglielo da orecchio a orecchio quel sorriso, una ragazza nuova, eccola qui, che fa quello che le ragazze fanno, vale a dire stanno insieme al loro accompagnatore con garbo, rispetto e, nel caso della nuova fidanzata di Alberto, anche una certa aria da first lady, perché quello, dico quello, mica è uno qualunque, è A l b e r t o S t a s i, e oggi non sei nessuno, nessuno, se non puoi vantare un omicidio efferato nel curriculum, sia tu vittima, sia tu carnefice, o sia tu semplice spettatore coinvolto, perciò questa ragazza nuova qui, accanto al suo Alberto, sembra proprio una di quelle lì, una di quelle famose di fama riflessa, non soltanto perché le foto in questione portano il bollino di un noto settimanale di pettegolezzo, quello dove di solito - o un tempo - finivano calciatori e starlettine, ma anche perché ha quell'espressione tipica, la ragazza, quell'ammiccamento esperto da chi sa dove guardare mentre deflagra il flash, ecco perché la signorina in questione, insieme ad Alberto Stasi e ai suoi amici, fa impressione tanto quanto lui, anche se - abbiamo detto - non è colpa sua, di Alberto o di chicchessia, perché anche lui, in attesa dei tempi della nostra giustizia, ha il diritto di andarsi a divertire in qualche locale pubblico, va bene, tuttavia a me fa impressione ugualmente vedere uno con la storia di Alberto andarsene in giro così, come se fosse acqua fresca, e se volete dire che la colpa è mia, d'accordo, lo ammetto, capirai, io che non riesco nemmeno a guardare la televisione se sono un po' abbacchiato, figuriamoci se, scavalcando un muro in agosto, mi trovassi davanti allo spettacolo della mia fidanzata in una pozza di sangue, ciò non toglie che impressione mi fa sapere di paparazzi appostati dietro le macchine e sopra gli alberi pronti a catturare la sua storia di giovane qualunque, con una sigaretta in bocca, la giacca alla moda e un poco di alcol nelle vene, impressione mi fa immaginare la gente alle edicole che indica il settimanale in questione col dito indice, perché manco sa come si chiama, l'importante è che in copertina ci sia il mostro, o la vittima, a fare bella mostra di sé, ecco mi fa impressione pure questo, mi fa impressione tutto il giro, i matrix, i porta a porta, i maurizi costanzo, mi fa venire un principio di voltastomaco testimoniare come tutto - tutto - debba essere sempre lucignolizzato, mi fa spavento guardare Alberto Stasi che sta dentro un locale qualsiasi a ridere, perché di questo si tratta, di ridere, è di questo che stiamo parlando, parliamo di un tizio che tre mesi fa era nell'incubo e che oggi assomiglia perfettamente a me e questo, voi direte, è normale, è la vita, che vuoi che faccia uno così?, vuoi che si rintani per sempre dentro una camera a morire a sua volta?, e io lo ammetto, va bene, avete ragione, è un ragionamento sbagliato il mio, però ugualmente non riesco a levarmi dalla testa che mentre lui si diverte, e attenzione che questa è pura retorica, mentre lui sta a bere con gli amici, e i giornalisti lo paparazzano e ci fanno su le didascalie cazzeggione tipo ecco alberto stasi in salute, sorridente e perfino ingrassato, mentre tutto questo avviene ci sono i genitori della morta che ancora stanno seduti sui divani a domandarsi perché sia morta e come e per mano di chi. E questa è una quisquilia, però come si dice? Non lo so come si dice. Salute, Alberto. Cheers.
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