Yearly Archive for 2007

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Tornerà un altro inverno

Schweppes Ginger AleSe dovessi decidere così, di pancia, quale sia la stagione che preferisco, mi verrebbe da dire senza indugi estate. D'estate tutto è possibile, a giugno ci si denuda per rivestirci di voglie e di promesse, ma è pure, per contrappasso, la stagione dove puntualmente nulla accade, e non potrebbe essere altrimenti con il Gran Caldo e il ControEsodo.
Solo in questa stagione sincera e falsa allo stesso tempo, piena di sè e di noi stessi, ci può venire in mente di realizzare le idee più bizzarre o malsane, per riempire i vuoti devastanti della noia pomeridiana o assecondare la drogata smania di fare, ora che il tempo ce l'abbiamo, ora che c'è il bel tempo, ora che se non lo faccio d'estate, poi quando lo faccio?
Vi sottopongo un breve e per nulla esaustivo elenco dei prodotti più o meno perversi (indubbiamente futili) della mia mente durante la Bella Stagione, per la serie "ora e mai più" (scontato dire che i buoni di spirito possono contribuire nei commenti segnalando le proprie devianze estive):

- Percorrere tutte le strade della mia città in bici, con in mano uno stradario, e segnando con un pennarello blu le vie percorse fino a completare l'intero reticolato di vie cittadine.
* Controllare tutti i miei mp3 e provvedere a taggare quelli che sono sprovvisti di titolo e autore, nonostante il loro numero sia superioredi parecchie volte al centinaio.
- Decidere di fare la tratta Ferrara-Bologna (e ritorno) in bici, magari salendo alla Madonna di San Luca a mò di gpm a metà percorso, tanto per dare un tono agonistico all'impresa (?)

- Girare per tutti i supermercati, botteghe a conduzione familiare, fruttivendoli con frigo, distributori automatici, bar, locali alla disperata ricerca della Schweppes Ginger Ale.

* Presentarsi nella deserta segreteria di facoltà, e polemizzare inutilmente con uno svogliato ma caparbio dipendente della suddetta:
Dipendente: Si presenti più avanti.
Attimo: Più avanti quando?
Dipendente: Più avanti.
- Studiare.
- Lavorare, per scelta.
* Scendere a patti con la sommessa deriva consumistica del tuo Subconscio, e girare i negozi per gli ultimi saldi, con gli occhi che brillano alla lettura della scritta "ulteriori ribassi".
* Immaginare di aprire un sito 2.0 che gestisca il noleggio di esseri umani per svolgere attività di accompagnamento mentre il Resto del Mondo lavora, è in vacanza, ha di meglio da fare che accompagnare proprio te nei suddetti negozi (per esempio, ma vanno bene anche i concerti in riviera).
- Provarci con tutte le ragazze che incroci e che ti fanno dire, ogni volta: questa è la donna della mia vita (passata presente o futura?).
* Guardare in tv il Trofeo Birra Moretti.

Eccetera. (l'asterisco indica le idee effettivamente messe in atto).

Il frinire delle cicale (quando ti butta giù)

Quando è agosto, quando c'è caldo e ci si annoia, quando tutti sono in vacanza e si divertono e non leggono i blog, o tantomeno si interessano alle futilità della rete, ecco, quello è il momento di saper anche tacere, ogni tanto, che fa sempre bene. E invece.

A settembre!

Senza pesi, senza misure

Ron DennisPer inquadrare lo spirito della sentenza sul caso Spy Story, è sufficiente fare un parallelo con il caso Calciopoli dell'anno scorso. Semplificando, è come se la FIA avesse adottato lo stesso metro di giudizio che molti tifosi juventini si affannavano ad usare per salvare la Juventus dalle pene dell'Inferno.
Se fosse stata la FIA a giudicare Moggi e soci, si sarebbe arrivati a una sentenza simile: "Ok, la Juventus intratteneva rapporti privilegiati con arbitri e federazione, ma questo non prova che le partite siano poi state effettivamente falsate, nè ci sono gli strumenti per dimostrarlo. Quindi, non possiamo punirla".

La verità è che del marcio, sia in quel caso che oggi con la McLaren, c'è, ma la Formula 1 è guidata da tipi alla Ecclestone, veri e propri squali che rispettano religiosamente il mercato, le televisioni e soprattutto la garanzia che lo "spettacolo" in pista (che poi i gran premi siano ottimi sonniferi è un altro discorso) venga preservato da fattori esterni. Loro non possono permettere (e tollerare) un campionato mutilato con una delle due pretendenti al titolo escluse: non è questo che vorrebbero i tifosi addormentati sul divano, sia mai che si sveglino, no?

Rabbia

Il tizio che dico io è un vecchio coi capelli bianchi che non esprime nessuna tenerezza. Il tizio che dico io, questo tizio, abita nel mio condominio da quando ci abito io, quindi quasi da una ventina d'anni e, da che mondo è mondo, è sempre stato il tizio più testa di cazzo che sia mai esistito.

Tutti, qui, lo conosciamo con un solo nome: "Il Notaio". Notaio è stata la sua professione in vita, ma da quando è morto - e il tizio che dico io è morto da quando lo conosco: in effetti si può dire che non l'abbia mai visto vivo - da quando è morto, dicevo, "Notaio" è diventato semplicemente il modo di indicarlo, di nominarlo quando, a sera, semmai a cena, davanti al gioco di Frizzi in televisione, ci raccontiamo le sue ultime magagne.

Il notaio divenne "Il Notaio", almeno che io mi ricordi, il giorno che senza dire "a", prese e ci bucò il pallone.
Avevamo una decina d'anni a testa e il tizio che dico io arrivò e ci bucò il pallone: ecco quando morì, quando smise d'essere vivo. È così che funziona, secondo me: capita che la gente muoia molto prima di morire davvero, uccisa dalle proprie ignobili azioni. Per esempio arrivando a bucare un pallone a dei ragazzini. Da quel giorno - e dovete fidarvi che il teppismo ci fu perpetrato in maniera del tutto gratuita - il tizio che dico io divenne "Il Notaio".

Occhio, che arriva il Notaio, ecco che arriva il Notaio, che palle riecco il Notaio.
Il Notaio passava e sterminava i nostri giochi: qualsiasi cosa stessimo facendo cessava d'esistere, seccava. Il tizio che dico io non pareva concepire l'idea del divertimento altrui, la semplice coesistenza col benessere degli altri: perciò dico che era morto e morto è tutt'ora, lo vedo mortissimo ogni volta che lo incrocio all'edicola oppure ogni volta che esce dal condominio senza salutare il portiere. È ancora morto: quello lì, il tizio che dico io, credetemi, è un morto senza speranza. È molto più morto lui che Beethoven, per come la vedo io.

Comunque, la cosa bella è che il notaio, oltre ad essere ancora morto, in più è ancora "Il Notaio". I ragazzini d'oggi - tanto più terribili di noialtri che, davvero, non per spirito d'appartenenza, ma, devo dire con onestà, eravamo davvero bravi bambini - lo temono come noi lo temevamo e pure i loro giochi, che credo consistano nello spaccio e nell'assassinio del prossimo, muoiono quando passa il tizio che dico io.

Ora, dovete sapere che da un po' di tempo a questa parte nella mia bella via di Roma Nord è germogliata una curiosa piaga: in pratica tutte le macchine hanno cominciato a risvegliarsi la mattina con un bel graffio sulla fiancata, a volte anche su tutte e due. Non soltanto i Suv, anche le Panda, le Porsche, perfino una Bentley di un tizio che non si sa dove li vada a prendere tutti quei soldi, le Yaris, le Mercedes, le Twingo, le Fiat e così via. Graffi come se piovesse. Naturalmente è anche iniziata la caccia all'extracomunitario ché, si sa, quando accadono cose così la colpa è prima di tutto di Veltroni, e poi degli stranieri. Semmai anche del Governo Ladro. Insomma, gira che ti rigira, alla fine viene fuori che il colpevole era il tizio che dico io. "Il Notaio".

Apriti cielo: l'ha beccato il portiere che gli ha pure urlato dietro, ma quello, morto com'è, che ha fatto?, è scappato. Scappato, capito? Sembra pazzesca questa cosa ma giuro che è vera: un tizio di almeno 80 anni che prende e scappa via con le dita ancora tutte sporche di marmellata. Insomma, è scappato. Per fortuna che esistono i testimoni: a parte il portiere c'è anche il proprietario dell'ultima macchina graffiata e un noto attore di teatro e televisione che ha visto tutto. Insomma, oggi, anno 2007, il tizio che dico io, dopo averci costretti alla fuga per tutta la nostra giovinezza, è scappato lui e adesso si ritrova pure con una bella denuncia sul capo. Non solo: pare che anche tutti quanti gli altri proprietari di macchine graffiate nell'ultimo anno o giù di lì, nel dubbio, vogliano fare causa a lui, al morto.

Capito che roba?
L'altro giorno l'ho visto, statemi a sentire. Stavo in macchina e l'ho visto arrivare. Vi ricordate Enrico Cuccia? Quel famosissimo banchiere che tutti cercavano inutilmente d'intervistare anni orsono? Quel tizio vecchio che camminava curvo, con le mani dietro la schiena o in tasca, l'impermeabile e sempre, ostinatamente muto? Ecco, il tizio che dico io cammina sputato a Enrico Cuccia. Impermeabile a parte. Ho abbassato la musica - e credetemi che per me levare volume a una qualsiasi delle canzoni di Vasco mi costa mezzo litro di sangue, ma l'ho fatto. Ho abbassato il volume, perché, lo ammetto, gliene volevo urlare quattro dal finestrino passando. Tipo: "Graffia tua madre, pezzo dimmerda!" o roba simile. Una di quelle cose che si vede fare nei film agli spacconi, insomma, ero proprio motivato, deciso, eccheccazzo, uno che leva il volume a "Ciao" è uno che deve avere sul serio qualcosa di importantissimo da fare, perciò ero proprio lì lì che stavo per... Quando, non so perché, anzi lo so, ma l'ho capito dopo ed è il motivo per cui ho scritto tutta 'sta roba, ci ho ripensato.

Non gli ho detto niente, ho messo la freccia e ho rialzato il volume: mi è preso come un momento di sconforto. Ho cominciato a pensare a dove stavo andando, a quello che avrei fatto nei giorni a venire, ho riflettuto sulla mia esistenza che, tra alti e bassi, devo definire comunque molto gradevole, emotivamente valida, piena di bella gente conosciuta, e ho capito che ai morti, tutto gli puoi dire tranne che sappiano dove andare. Ecco, mi sa tanto che i morti non hanno alcuna destinazione: e il tizio che dico io è morto da almeno vent'anni. Vent'anni senza avere un posto dove andare, a parte l'edicola e ritorno. Non l'ho giustificato nemmeno un po', intendiamoci, io ODIO chi graffia le macchine, ci dovrebbe essere un inferno privato per chi graffia le macchine, ma ho capito che se davvero gli avessi urlato a pieni polmoni "Graffia tua madre, pezzo dimmerda!", avrei preso esattamente quella stessa strada che lui prese, semmai alla mia età, e che passo dopo passo lo ha portato a bucare un pallone.
Ho capito che preferirei morire giovane piuttosto che arrivare a bucare un pallone: io non vorrei per nulla al mondo bucare un pallone. Vi prego ditemi che qualsiasi cosa succeda io non bucherò mai un pallone!

Ecco, quello che volevo dire, ci ho messo un po', ma insomma, spero che si capisca: è chiaro che tutti noi vogliamo, nella nostra vita, evitare il più possibile le malattie, la solitudine, la povertà, la fame, le invasioni di cavallette, ma la cosa che più ci preme, o che almeno preme me, è di non morire troppo prima del tempo. In questo senso ho deciso che c'è solo una cosa che uccide più della morte e questa è la rabbia. Il tizio che dico io è un tizio incazzato a morte da almeno vent'anni: e io non so come sia cominciata questa rabbia, da dove abbia preso il via, non ne ho la più pallida idea, saranno affari suoi, però, nella mia macchina, guardandolo passare, ho come sentito l'alito di quella stessa rabbia sfiorarmi il viso e m'è venuto il dubbio che, qualsiasi cosa sia, la rabbia, possa cominciare a contagiare le persone proprio così.

And boom: we got it!

Dopo una piacevolissima serata al concerto di Carmen Consoli a Ferrara sotto le stelle siamo andati ad accontentare la giuovane Rachele, ansiosa di comperare l'ultimo librone (in lingua originale) della fortunata saga del maghetto: Harry Potter and the deathly hallows. C'era una ragazzina sugli scalini davanti alla libreria che già lo leggeva dopo pochi minuti. Rachele invece ha resistito 100 metri, fino ad uno squallido McDonald's ancora aperto. Non ha ancora smesso e conta di proseguire tutta notte. Comunque un solo commento: Repubblica e i suoi spoiler sono  v e r g o g n o s i.


La coda (corta) al Melbook Store

Fagiolino e Rachele felici con il prezioso libro

Attimo e TheEgo non colgono l'hype di sto maghetto...

Rachele sorseggia e divora il primo capitolo al Mac

Buongiorno Nordkapp – Caduta e Resurrezione

SECONDA PUNTATA
Eccoci di ritorno, a raccontarvi delle imprese eroiche dei nostri Due. Quei bricconi sono incappati in una rotaia di un binario e complice la pioggia sono ruzzolati a terra. Poi si sono rialzati, hanno raggiunto la Polacchia, giocato a pallone, scattato foto ai tombini, fatto amicizia e insomma... Ascoltate la puntata per scoprire come se la passano quando sono ormai 18 i giorni dalla partenza.... buon ascolto!

Nella seconda puntata: La caduta in Austria, la Repubblica Ceca e i giretti a Praga, la Polonia, Varsavia e i campi di grano tutti uguali, le forature, le partite a calcetto.

Per scaricare la puntata fai clic sul pulsante qui sotto (formato mp3 - 8 Mb).

Ho pensato che fosse un orario strano per spazzolarsi i denti

Ho visto un cinese che cercava d'ammazzare qualcosa.
L'ho visto con questi stessi occhi dalla finestra della redazione dove lavoro: stava nella sua stanza d'albergo e credo si trattasse di una mosca.

Dalla finestra della mia redazione si vede una facciata enorme del Rose Garden Hotel di Via Boncompagni e siccome la finestra della mia redazione sta all'ultimo piano di un palazzo molto alto, si può dire che affacciandosi da lì si riesca a vedere tutto di quello che succede nelle stanze del Rose Garden Hotel di Via Boncompagni. Per esempio una volta i miei colleghi hanno visto un manager panciuto fare del sesso selvaggio con una biondina esile: si sono messi dietro le ante semichiuse e hanno spiato il loro furibondo coito. Io me lo sono perso. Naturalmente ne abbiamo parlato per giorni interi, sono cose che succedono tra giovani cazzari che passano tantissimo del loro tempo insieme, e alla fine è come se ci fossi stato anche io, quel giorno, in redazione a spiare il ciccione e la bionda scopare.

Invece il cinese l'ho visto solo io. E' roba mia. Per carità, è una cosa molto antica e molto abusata, letterariamente e cinematograficamente, quella di spiare impuniti le vite degli altri da una posizione vantaggiosa, non ne vorrei fare chissà quale spunto originale, però giuro che questo cinese m'ha colpito, m'ha tenuto lì affacciato ad osservarlo mentre con una scarpa in mano cercava d'ammazzare una mosca. La stanza era disordinata, c'erano i bagagli buttati sul letto, doveva essere arrivato da poco: Vietnam s'aggirava per la stanza scalzo, indossava occhialini con la montatura rossa e non c'erano dubbi che fosse un cinese. Sembrava uno di quei cervelloni maghi dei videogiochi, uno di quelli che viene invitato alle grandi fiere ludiche e si mette lì e batte tutti i record del mondo ai videogiochi e poi le grandi case sviluppatrici di videogiochi lo assumono a cifre vertiginose per fare da beta tester a tutti i videogiochi ancora non immessi sul mercato: sembrava esattamente uno così.

Uno con un paio di lauree che stava cercando d'ammazzare qualcosa e a me, non so a voi, non era mai capitato d'osservare un cinese genio dei videogiochi mezzo nudo con un paio di lauree cercare d'ammazzare qualcosa. A parte in uno di quei film, s'intende: nei film mi capita spesso di trovare qualche cinese pazzo che fa delle cose pazze, uno su tutti è sicuramente "Oldboy", uno dei film d'azione coi cinesi pazzi più bello che mi sia mai capitato di vedere, anche se, per dirla tutta, il mio cinese mi ricordava assai di più Cho Seung-hui, lo schizzato che ha fatto fuori tutta quella gente al Virginia Tech Institute lo scorso aprile, e non perché, come Cho Seung-hui, anche lui stava cercando di ammazzare qualcosa, ma proprio per le movenze da pazzo: quello che voglio dire è che sembrava davvero importante per quel cinese ammazzare la mosca, proprio come per Cho Seung-hui doveva essere importantissimo ammazzare più studenti possibile. Ogni suo movimento era proiettato a quello scopo. Una mosca era diventata la cosa più importante della vita, tutta titoli azionari e ideogrammi, di un cinese del cazzo: avreste dovuto vedere come ci si impegnava. Camminava lentamente, muovendosi anche di lato, brandendo questa scarpa con l'attenzione di uno che debba disinnescare una grande bomba: sembrava Bruce Willis cinese, tanto per dire, uno di quei supereroi americani dentro il grattacielo in fiamme. Sembrava uno con una cosa fondamentale da fare.

Seguiva la sua mosca da una parete all'altra e ogni tanto - sbam! - calava il colpo, violento, perentorio ed evidentemente fallace, perché poi, subito dopo, si rimetteva a caccia dell'invulnerabile insetto neanche fosse un alieno: si vede, che ne so, che a Tokyo o a Pechino, o in una di quelle città del cazzo piene di cinesi e lucine, le mosche non ci sono, oppure sono il piatto nazionale o vattelapesca. Comunque questo cinese era veramente un cinese con i controcoglioni: stava lì e non l'avrebbe smosso nemmeno un terremoto, secondo me è per questo che i cinesi, quando ci si mettono, fanno quelle cose strane, tipo spaccare i mattoni con il taglio della mano, oppure creare Supermario.

A questo punto ho cominciato a fare caso alla stanza in cui agiva Bruce Lee: a parte il disordine, c'era anche un grande televisore e nonostante la distanza ho riconosciuto il faccione di Amadeus che conduceva il suo cazzo di quiz serale. Allora m'è venuta un po' di tristezza per lui, per il cinese, e ho cominciato a pensare alla sua solitudine in una terra che di cinese non capisce niente di niente, né la lingua, né l'alfabeto, né le abitudini alimentari, né altro. Mi sono immaginato che Occhi a Mandorla potesse essere capitato a Roma non per vacanza ma per lavoro, magari per chiudere un'importante transazione finanziaria tra multinazionali dell'import/export e che, insomma, lui in realtà, nonostante il fascino della Città Eterna e tutto, desiderasse assai di più essere altrove, semmai nella sua terra, dove nessuno muore mai e tra gli uomini e le donne non c'è apparente differenza fisica eccetera eccetera.

L'ho guardato con quella scarpa in mano aggirarsi per la sua stanza, come un artificiere, assetato di sangue di mosca, e ho deciso che, porca puttana, non si meritava Amadeus. Nonostante fosse un cinese e i cinesi si sa quello che fanno - sono strani, hanno il pisello piccolo, mancano di peli e arrendevolezza, sono tutti comunisti e fanno le bombe nucleari con la pasta di pane - ebbene, non si meritava Amadeus. Perciò ho cominciato a tifare per la mosca: almeno, ho pensato, finché avesse avuto quello da fare, non avrebbe guardato Amadeus, non avrebbe fatto zapping sulla nostra terrificante televisione. Mandavo impulsi elettromagnetici alla mosca, implorandola di farsi ancora più mosca, ogni tanto li perdevo di vista, a lui e alla mosca, perché non è che il rettangolo ritagliato dalla finestra mi desse chissà quale visibilità, ma in generale riuscivo a seguire le traiettorie di entrambi, quella del cinese e, di rimando, quella della mosca: a un certo punto m'è parso di starmene lì a fare qualcosa di molto sbagliato, in fondo quella era la sua mosca, la mosca del cinese, e io non avevo il diritto di immischiarmi. Dopo un po' è sparito, sollevandomi dai sensi di colpa.



Sono rimasto a guardare ma niente. Ho pensato: stai a vedere che è sparito un cinese. Ho guardato le altre finestre della facciata del Rose Garden Hotel ma non c'era nulla di interessante da vedere, a parte tutta una serie di tende tirate, poi il cinese è rispuntato, nella mano adesso aveva uno spazzolino da denti e, come niente, s'è messo lì a spazzolarsi i suoi denti piccoli da cinese davanti alla finestra. Non sembrava avere più alcuna volontà di dare la caccia alla mosca: stava semplicemente lì a spazzolarsi i denti alle otto della sera. Ho pensato che fosse un orario strano per spazzolarsi i denti e questa riflessione, insieme al dato di fatto che la caccia alla mosca era terminata, m'ha fatto decidere che sì, senza ombra di dubbio, il cinese non solo aveva ammazzato la mosca, ma se l'era pure mangiata.

A questo punto è successa la cosa più strana di tutte, perché da dietro un angolo cieco della stanza s'è mosso qualcosa, come un'ombra, e dal nulla, vicino al cinese, s'è materializzato un altro cinese. Allora il cinese numero uno, sempre scalzo e in mutande, s'è allontanato dal cinese numero due, vestito di tutto punto con una camicia a rombi a maniche corte, e ha fatto qualcosa con il bagaglio sul letto. Il cinese numero due s'è girato a guardarlo, poi ha perso interesse. Hanno parlato tra di loro, il cinese numero uno sempre con le mani nei bagagli e il cinese numero due sempre davanti alla finestra, poi il cinese numero uno s'è avvicinato al compare e insieme hanno cominciato ad armeggiare con qualcosa che il cinese numero uno teneva in mano. Non ho capito cosa fosse, non ho capito niente, forse era la mosca, o un'arma termonucleare cinese, fatto sta che il cinese numero uno e il cinese numero due hanno continuato così per molto, molto tempo, finché giù in strada non si sono accesi tutti i lampioni.

Harry Potter is coming…

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Nonostante lo scudo di sicurezza della Bloomsbury sia ridotto praticamente a un colabrodo penetrabile da fanatici religiosi, la sottoscritta usando i suoi potenti mezzi telematici da piccola Hacker in gonnella non è riuscita a scovare nessuna anticipazione del nuovo libro di Harry Potter.
Tuttavia "Harry Potter and the Deathly Hollows" è in uscita a giorni. Ho già in mano un buono che mi garantirà una delle prime copie sfornate e conto di leggermelo tutto la notte onde evitare di svegliarmi la mattina, aprire il sito di Repubblica e trovare in prima pagina notizie del tipo "Harry Potter muore divorato da Ginny Weasley sotto la maledizione Imperius".
Prima però vorrei divertirmi a fare un po' di FantaPotter, ovviamente il contributo di qualche altro eventuale maniaco è bene accetto.
[Chi è ancora indietro di qualche libro si risparmi di proseguire...]

1) R.A.B. è Regulus Black, mi ci potrei quasi giocare una serata al "rosso e fritto".
2) Silente è vivo, non statemi a rompere le palle. Tutta quella storia sugli incantesimi non verbali, quell'esortazione a Piton perchè lo uccidesse per bene e le mille contraddizioni sul cadavere, insomma, io alla sua morte non ci ho creduto neppure per cinque minuti. Tanto più che a Malfoy nella versione americana propone qualcosa del tipo "possiamo fargli credere che tu sia morto".
3) Piton è buono, buonissimo, buonerrimo. Mi giocherei quasi una birra sul fatto che potrebbe salvare la vita di Harry con tanto di teatrino strappalacrime finale, oppure potrebbe addirittura sacrificarsi con "beatificazione" postuma. Resta quello su cui vorrei sapere di più al momento.
3) A voler essere banali potremmo giocarci uno tra Ron ed Hermione, purtroppo la cosa sembra quasi scontata. Tuttavia personalmente non credo succederà.
4) Le mie vocine nel cervello mi dicono che Neville Paciock potrebbe invece darci soddisfazioni inaspettate anche se già mi preparo a rimpiangerlo. Spero con tutte le mie forze che Luna Lovegood rimanga in vita.
5) Gradirei che Percy Weasley ci lasciasse, almeno verrebbe data dignità finale al suo personaggio.
6) Peter Minus me lo vedo a pagare il suo debito di vita con Harry col sangue. Ovviamente tirerà gli spaghi anche Bellatrix Lestrange (quasi scontato questo "vendetta, vendetta, cugina maledetta, già l'ora si avvicina della carneficina" cit.), spero per mano di Neville.
7) Prevedo effettivamente una buona ecatombe, in linea con la dichiarazione della Rowling per cui questo libro sarà un bagno di sangue. Spero di non perdere Ninfadora Tonks e Lupin. Mi vedo bene la morte di Alastor Moody. Non mi spiego assolutamente il perchè ma penso che ci lasceranno anche Dean e Seamus.
8) Draco Malfoy sopravviverà. Purtroppo.
9) Proseguo con la serie di scommesse alcoliche giocandomi uno spritz sul fatto che almeno uno dei Weasley ci lascerà. Sono troppi per sopravvivere tutti quanti. Temo purtroppo per la salute di Molly ed Arthur sopra di tutti.
10) Esigo mi venga lasciata in piedi almento uno straccio di storia d'amore.
11) Se dovessi tirare a caso una "morte eccellente" direi Hagrid, non a caso infatti era stato accreditato dal presunto hacker. Spero sinceramente di sbagliarmi ma a questo punto non dovessero esserci grosse sorprese lo schema narrativo almeno a mio parere punta dritto verso di lui.
12) Mi aspetto una sorpresona anche da zia Petunia, non dico che mi impugni bacchetta e scopa, ma che tiri fuori finalmente il meglio di se.
13) Penso che dopo la strage di morti preannunciata alla fine il Bene trionferà, come ha sempre trionfato con picchi di gaudio più o meno marcati.
14) Non so sinceramente se Harry Potter sopravviverà o meno, avvalorerei entrambe le scelte, tutto dipenderà dalla piega che prenderà il libro. Un po' sinceramente mi aspetto una deriva Tolkeniana, con Harry che lascia questo mondo al termine della sua missione. Farlo sopravvivere purtroppo toglierebbe alla saga la sua compiutezza e mi svilirebbe un po' la "sacralità" dell'attesa dell'ultimo libro. In un certo senso Harry Potter deve morire.
15) Se ne ho azzeccate almeno tre voglio un premio.

Ora attendo altri eventuali contributi.

Volevo sposare Kurt Cobain

Non succede a tutte. Ma a qualcuna sì. Di trovarsi ad una certa età – l’età tra le medie e le superiori, per intenderci – fuori dal gruppo. Perché le altre sono magre, carine, piene di ragazzi. Basta schioccare le dita. Ed eccole. Mentre se la tirano e sembrano poter avere tutto.
E noi lì. A guardare.

J è proprio così. Una delle tante. Dopo la prima cotta ha perso la poesia.

“Una ragazza non bella mica viene distratta dalle continue avances dei maschi famelici. Si può dedicare a molte altre cose. [ ] Mentre sfioravo l’obesità ritornava il mio romanticismo, il mio pensiero si snodava lungo i sentieri di parole malinconiche e frasi sfuggenti”.

Cinema. Letteratura. E soprattutto musica. Inizia a suonare in un complesso rock. Si innamora del bassista. Un altro avvenimento squallido, inutile. Che la farà tornare bella e magra. E che la farà piangere.


Solo una cosa riesce a scuoterla dal suo torpore sentimentale. Un sogno. In rosa.
E’ innamorata di Manuel. Di Manuel Agnelli. Il cantante degli Afterhours. Il Dio del sesso, Manuel. Si vede già, cantante di una rock band affermata, solo per arrivare a lui.
Altro che Lunapop, 883 e via discorrendo. Tutto tempo perso. Manuel Agnelli era una ragione di vita. E tal uomo, lo sapeva lo sognava lo desiderava, le avrebbe chiesto si sposarsi. Durante un concerto. Davanti a una platea di ragazza invidiose.

Breve romanzo di Elisa Genghini, occupa mezz’ora per leggerlo ma regala sorrisi e idee simpatiche. Lo stile giovanilistico e scanzonato, con un forte senso dell’umorismo, descrive situazioni conosciute, che hanno accomunato molte vite di noi (ex)adolescenti.
Parlare dei sogni in rosa, poi, è davvero geniale, nella sua semplicità. Tutte le ragazza li fanno e nessuno li confessa, se non durante le serate intime tra amiche strette.
Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di affrontare la questione!
Divertente, leggero.

Something cool from 2007

ThiIsIndieRock.jpgSiccome ci autoaccusiamo di non parlare molto di musica, di non seguire l'indie rock che fa figo mentre nessun blog parla mai di jazz o di blues, e quando anche lo facciamo nascono polemiche (niente nomi e link per pigrizia) ecco un bel post di musica di quelli che piacciono tanto a voi lurkatori e scaricatori folli :-p...
Giro di boa di questo 2007 ricco di sorprese musicali, queste sono le canzoni che vale la pena avere nella propria collezione, secondo un mio personalissimo parere, e che hanno segnato in un modo o nell'altro questa prima metà dell'anno musicale. In alternativa una compilation di buona musica per le vostre scorazzate estive in giro per mari e monti... Buon download!

1. Maximo Park - Our velocity
2. The Cribs - Our bovine public
3. Modest Mouse - Dashboard
4. The Fratellis - Chelsea dagger
5. Arctic Monkeys - Balaclava
6. The Apples in stereo - Sunndal song
7. Mazarine - For energy infinite
8. Tre allegri ragazzi morti - Il mondo prima
9. My awesome mixtape - Diderot
10. Klaxons - Golden skans
11. Justice - D.A.N.C.E.
12. The little ones - Lovers who uncover
13. Billie the vision and the dancers - A beautiful night in Oslo
14. The long blondes - Separated by motorways
15. Calla - Bronson
16. Arcade Fire - Intervention
17. Verdena - Canos
18. Le luci della centrale elettrica - La gigantesca scritta COOP
19. Perturbazione - Un anno in più
20. BONUS TRACK: G. Bernal e C. Gainsbourg - If you rescue me (Science of sleep OST)

Buffet

Le migliori foto di LondraNote sparse su alcune cose curiose
trovate a Londra

Le migliori foto di Berlino Do not walk outside this area:
le foto di Berlino

Ciccsoft Resiste!Anche voi lo leggete:
guardate le vostre foto

Lost finale serie stagione 6Il vuoto dentro lontani dall'Isola:
Previously, on Lost

I migliori album degli anni ZeroL'inutile sondaggio:
i migliori album degli anni Zero

Camera Ciccsoft

Si comincia!

Spot

Vieni a ballare in Abruzzo

Fornace musicante

Cocapera: e sei protagonista

Dicono di noi

Più simpatico di uno scivolone della Regina Madre, più divertente di una rissa al pub. Thank you, Ciccsoft!
(The Times)

Una lieta sorpresa dal paese delle zanzare e della nebbia fitta. Con Ciccsoft L'Italia riacquista un posto di primo piano nell'Europa dei Grandi.
(Frankfurter Zeitung)

Il nuovo che avanza nel mondo dei blog, nonostante noi non ci abbiamo mai capito nulla.
(La Repubblica)

Quando li abbiamo visti davanti al nostro portone in Via Solferino, capimmo subito che sarebbero andati lontano. Poi infatti sono entrati.
(Il Corriere della Sera)

L'abbiam capito subito che di sport non capiscono una borsa, anzi un borsone. Meno male che non gli abbiamo aperto la porta!
(La Gazzetta dello Sport)

Vogliono fare giornalismo ma non sono minimamente all'altezza. Piuttosto che vadano a lavorare, ragazzetti pidocchiosi!
(Il Giornale)

Ci hanno riempito di tagliandi per vincere il concorso come Gruppo dell'anno. Ma chi si credono di essere?
(La Nuova Ferrara)

Giovani, belli e poveri. Cosa volere di più? Nell'Italia di Berlusconi un sito dinamico e irriverente si fa strada come può.
(Il Resto del Carlino)

Cagnazz è il Mickey Mouse dell'era moderna e le tavole dei Neuroni, arte pura.
Topolino)

Un sito dai mille risvolti, una miniera di informazioni, talvolta false, ma sicuramente ben raccontate.
(PC professionale)

Un altro blog è possibile.
(Diario)

Lunghissimo e talvolta confuso nella trama, offre numerosi spunti di interpretazione. Ottime scenografie grazie anche ai quadri del Dovigo.
(Ciak)

Scandalo! Nemmeno Selvaggia Lucarelli ha osato tanto!
(Novella duemila)

Indovinello
Sarebbe pur'esso un bel sito
da tanti ragazzi scavato
parecchio ci avevan trovato
dei resti di un tempo passato.
(La Settimana Enigmistica)

Troppo lento all'accensione. Però poi merita. Maial se merita!
(Elaborare)

I fighetti del pc della nostra generazione. Ma si bruceranno presto come tutti gli altri. Oh yes!
(Rolling Stone)

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